di Lorenzo Banducci
“In questo contesto inevitabilmente denso di
significati, sarà bene che la cittadinanza inquadri con molta attenzione ogni
singola verifica elettorale, sia nazionale sia locale e quindi regionale […].
Quale solidarietà sociale infatti, se si rifiuta o si
sopprime la vita, specialmente la più debole?”
Con queste parole il 22 marzo 2010, alla vigilia delle elezioni regionali, la
Conferenza Episcopale Italiana decise di schierarsi apertamente a sostegno di
quei candidati che, stando ai loro “programmi sempre più chiaramente dichiarati”,
avessero sostenuto la difesa e la tutela della vita fin dal concepimento.
(Lorenzo Banducci
Nello
specifico, con questa prolusione, il Cardinal Bagnasco prese una posizione di
netta contrarietà nei confronti di Mercedes Bresso (candidata in Piemonte) e di
Emma Bonino (candidata nel Lazio). Ad averne un vantaggio (stando anche poi
agli esiti del voto) furono rispettivamente gli sfidanti Roberto Cota e Renata
Polverini che divennero presidenti di regione.
A
più di due anni di distanza pare evidente a tutti come questa scelta netta da
parte dei Vescovi Italiani, sia stata tanto sciagurata.
Attenzione.
Io non sto criticando la decisione della Chiesa Italiana di prendere una
posizione netta nei confronti di temi specifici, ci mancherebbe! Rimasi solo
esterrefatto all’epoca sui tempi e sulle modalità di tali parole. A una
settimana dal voto delle allora elezioni regionali la CEI decise di porre al
centro del dibattito politico la riflessione sul tema dell’aborto riducendo la
soluzione di quel problema alla semplice crocetta sulla Polverini o su Cota.
Dopo
due anni però sia in Piemonte che nel Lazio con Cota e Polverini siamo arrivati
ad avere l’introduzione negli ospedali della tanto temuta pillola abortiva
Ru486.
Ma
la vera sciagura, per i nostri Vescovi, è senza dubbio lo scandalo che sta
trascinando nel fango il gruppo consiliare del PdL nella regione Lazio e con
esso anche la giunta e la Polverini.
Che senso ha avuto, mi domando, prendere
all’epoca posizioni tanto nette con il rischio di fare adesso l’ennesima brutta
figura agli occhi dell’opinione pubblica?
Come
mai non si è voluto ascoltare quei cattolici impegnati in politica che
conoscevano bene la situazione politica del PdL e del Centrodestra nel Lazio
(la stessa degli scandali della sanità di Storace) e si è voluto dare comunque
un sostegno forte a queste figure (er Batman compreso…)?
Il
problema è e resta sempre il solito. Nella Chiesa, fra laici impegnati nella
società e pastori, c’è sempre meno una discussione serrata sul futuro delle
nostre città, delle nostre regioni e del nostro paese e si accettano
passivamente e senza coraggio le decisioni prese da altri.
Ma è solo con l’ascolto
sempre più attento e reciproco e con un concreto investimento da parte delle
nostre Diocesi nella formazione socio-politica dei credenti che riusciremo a
superare questa situazione di crisi, che porta, alla gerarchia e a noi credenti,
tanti dispiaceri e sofferenze di fronte alle ingiustizie dettate dall'egoismo di certa
brutta politica.
La coscienza si forma attraverso uno studio e una ricerca personale e continua. I diktat, purtroppo, non andranno mai in questa direzione
Commenti