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La strana laicità alla tedesca


di Frédéric Lemaître
in “Le Monde” del 4 dicembre 2012 (traduzione: www.finesettimana).

Il 25° congresso della CDU aprirà ufficialmente le porte martedì 4 dicembre ad Hannover, alle 10h30. In realtà le cose sono un po' più complicate: fin dalle 8h30, coloro che lo desiderano possono partecipare ad una celebrazione religiosa ecumenica.
Come negli anni precedenti, dovrebbe assistervi anche Angela Merkel. Benché la Costituzione preveda una separazione tra Chiesa e Stato, in Germania raramente le due istituzioni sono distanti.
Come ha ricordato la cancelliera tedesca il 6 novembre in un discorso pronunciato davanti al Sinodo delle chiese protestanti tedesche, il preambolo della Costituzione comincia con queste parole: “conscio della propria responsabilità davanti a Dio e agli uomini (…) il popolo tedesco si è dato la seguente Costituzione”. Nulla può illustrare meglio questo stretto rapporto con l'impegno religioso di molti responsabili politici.
In ordine protocollare, la prima personalità dello Stato, il presidente della Repubblica Joachim Gauck, è pastore. La seconda personalità, Norbert Lammert (CDU), presidente del Bundestag, è un cattolico praticante. La terza, cioè la cancelliera, è figlia di pastore. La quarta è il presidente del Bundestag. Questo incarico onorifico è assunto per un anno dal presidente del Baden-Württemberg, Winfried Kretschmann, per il momento l'unico rappresentante Verde alla presidenza di uno Statoregione. “Kretch”, come lo chiamano i Verdi, è un cattolico praticante. L'Accademia cattolica di Berlino lo invita per l'8 dicembre a parlare su un tema decisamente tedesco: “Libertà religiosa attiva: una separazione cooperativa di Stato e Chiesa”.

Separazione cooperativa”: un ossimoro che fornisce una preziosa chiave di lettura per
comprendere la vita politica tedesca. Infatti il who's who politico-religioso berlinese riserva molte sorprese per un laico francese. Ad esempio, a quale partito può appartenere l'autore di un recente saggio intitolato “la religione non è un fatto privato”, che, sulla stampa, spiega che “l'assenza di religione può essere pericolosa. Pensate solo ai peggiori criminali senza religione del XX secolo: Stalin, Hitler, Mao, Pol Pot”? Aderisce alla democrazia cristiana? Al partito liberale? Sbagliato: fervente cattolico, Wolfgang Thierse è membro del partito social-democratico (SPD) ed è anche uno dei vicepresidenti del Bundestag. Come Katrin Göring-Eckardt. Quest'altra vicepresidente del Bundestag è una deputata ecologista che ha fatto studi di teologia e che cumula i suoi mandati politici con la presidenza del Sinodo delle chiese protestanti. Qualche giorno dopo aver ricevuto Angela Merkel, Katrin Göring-Eckardt è stata designata candidata dei Verdi per affrontare la cancelliera nelle prossime elezioni generali nel 2013.
I protestanti, che rappresentano, come i cattolici, circa il 30% dei tedeschi – sono in buona
posizione negli ambienti del potere. Sotto l'autorità diretta di Angela Merkel, il segretario generale della CDU, Hermann Gröhe, è stato anch'egli membro del Sinodo protestante.
La SPD non sta indietro. Franck-Walter Steinmeier, presidente del gruppo socialdemocratico al Bundestag, è un protestante convinto. Il candidato del partito avversario di Angela Merkel, Peer Steinbrück, ha dovuto spiegare durante il suo primo grande talk-show televisivo di aver rotto col protestantesimo da giovane, ma di aver riallacciato i rapporti con la Chiesa da alcuni anni. E al governo, Annette Schavan, ministro della formazione e della ricerca, è una cattolica convinta, mentre Thomas de Maizière, ministro della difesa, si esprime quasi altrettanto sovente sull'importanza del protestantesimo nella sua vita che sull'impegno della Bundeswehr in Afghanistan. Se la SPD è stata a lungo considerata tendenzialmente protestante e la CDU piuttosto cattolica, i confini sono ora più incerti. La religione permette anche che avversari politici possano incontrarsi. Angela Merkel organizza alla cancelleria una cena per i 70 anni di un ex dirigente protestante?
Katrin Göring-Eckardt e Franck-Walter Steinmeier sono naturalmente invitati. Quando Norbert Lammert si reca in Vaticano nella primavera del 2011 per parlare della visita di Benedetto XVI in Germania, porta con sé la sua vicepresidente ecologista. Mentre la Germania si prepara a celebrare, nel 2017, il 500° anniversario della Riforma luterana, il cattolico Norbert Lammert e il capo dell'opposizione, il protestante Franck-Walter Steinmeier hanno presentato in settembre un appello intitolato: “Un solo Dio, una sola fede, una sola Chiesa”, che vuole favorire il ritorno dei protestanti nella Chiesa di Roma (1).
Tutto questo crea dei legami, influisce sul clima ma anche sul dibattito politico. In occasione del suo discorso davanti ai protestanti, Angela Merkel ha annunciato che uno degli obiettivi della politica estera tedesca era la lotta contro le persecuzioni di cui sono vittime le minoranze religiose, in particolare i cristiani. Del resto, i poteri pubblici si appoggiano ampiamente sulle associazioni caritative legate alle chiese per l'attuazione di molti servizi sociali. Secondo datore di lavoro dopo lo Stato, le Chiese sono del resto rette da una legislazione del lavoro specifica che, ad esempio, non riconosce il diritto di sciopero. Se in Germania ritengono che lo Stato e la religione sono separati, evidentemente il termine “laicità” non ha lo stesso significato che ha in Francia.

Commenti

Erica "Eric" Gazzoldi ha detto…
Da che mondo è mondo, in effetti, la religione è intesa come cemento di un popolo. In questo senso, è intrinsecamente "politica". D'altronde, cosa aspettarsi da una nazione che basa la propria lingua su una traduzione della Bibbia? ;)
peppe ha detto…
La Germania è un paese dove si pratica l'aborto , sono riconosciute le coppie gay (si va verso il vero e proprio matrimonio) che possono anche adottare figli. I politici tedeschi sono cristiani a chiacchiere, come ormai molti dei nostri.

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