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Vi sono corpi celesti e corpi terrestri



di Hans Kung

A noi uomini di oggi, con una mentalità scientifica si deve parlar chiaro: perché l’identità della persona rimanga conservata, Dio non ha bisogno dei resti corporei dell’esistenza terrena di Gesù ( come si manifesta nelle apparizioni di cui abbiamo parlato ieri – nota mia).
Si tratta della Resurrezione a una forma di esistenza completamente diversa, forse paragonabile a quella della farfalla che prende il volo dal bozzolo di un bruco. Come il medesimo essere vivente si libera dalla vecchia forma di esistenza (“bruco”) per assumerne una inconcepibilmente nuova, interamente libera e aerea ( “farfalla”), così possiamo immaginarci la trasformazione del nostro io ad opera di Dio. Un’immagine.
Non siamo tenuti a pensare alla resurrezione in termini fisiologici. Ma allora a cosa è legata la Resurrezione ? Non al sostrato, per principio continuamente mutevole, o agli elementi di questo determinato corpo, ma all’identità della medesima immutabile persona. La corporalità della Resurrezione non richiede – né allora né oggi – che il corpo morto venga riportato in vita. Dio infatti risuscita in forma nuova, non più rappresentabile come afferma paradossalmente Paolo: come soma pneumatikòn, come corpo pneumatico, in una “corporalità spirituale”.
Quindi, con Paolo: continuità perché corporalità sta per identità della persona vissuta finora, la quale non si dissolve, semplicemente, come se la storia vissuta e sofferta fino alla morte fosse divenuta irrilevante e discontinuità perché spiritualità non sta semplicemente per continuazione o rianimazione del vecchio corpo, ma per nuova dimensione, per la dimensione-infinito che, trasformando dopo la morte tutto ciò che è finito, diventa infinito.

Commenti

dario ha detto…
Dove sta la differenza tra il concetto cristiano (seppur non tradizionale) di risurrezione e l'immortalità dell'anima?
Non è una domanda retorica né polemica: desidero davvero chiarirmi le idee. Grazie a chi vorrà/saprà rispondermi.
Nipoti di Maritain ha detto…
La resurrezione coinvolge anche il corpo, non garantisce la salvezza della sola anima ma di tutta la persona.
Anonimo ha detto…
a questo proposito, non mi ricordo dove, ho letto che per gli ebrei il termine "corpo" è inteso in maniera più ampia, come dire: il vissuto della persona, la sua impronta nella storia, la persona assieme a ciò che ha compiuto.

Risulta anche a voi? Può portare uno stimolo alla riflessione sulla resurrezione dei corpi? Cioè che venga risorto tutto il vissuto?
Anonimo ha detto…
Da ciò che dice Kung, sembra che Gesù sia risuscitato solo spiritualmente e che il suo corpo sia rimasto nella tomba...
Alèudin ha detto…
quindi la tomba era vuota, vada a rileggersi il Vangelo.
Nipoti di Maritain ha detto…
Che sia risorto nessuno lo nega perché lo dice la fede; è però importante interrogarsi su che cos'è la Resurrezione. Una possibilità potrebbe essere quella che il racconto del sepolcro vuoto sia stato inserito per spiegare le apparizioni.
Nipoti di Maritain ha detto…
I Vangeli non sono documenti storici ma racconti di fatti realmente avvenuti riletti e rielaborati alla luce della fede di una comunità.
Alèudin ha detto…
Le solite "formule" per spiegarci l'incapacità di credere come bambini, Giovanni e Pietro arrivarono di corsa al sepolcro, lo trovarono vuoto, videro e credettero.

Interrogarsi su cosa sia la è ovviamente resurrezione è importante ma il cristianesimo si basa su un sepolcro vuoto, cioè sulla mancanza del corpo fisico, quando Kung dice che non ha bisogno del corpo fisico per me "tradisce" proprio il fulcro del Vangelo e cioè la carne, ovviamente non so come possa avvenire e non intendo spiegarmelo nella pratica ma per diventare infinito bisogna proprio partire dal finito, dalla materia e glorificarla.

La quercia che nasce dal semino porta con se anche quel semino.
Anonimo ha detto…
La fede dei bambini è una fase limitata ai 3-12 anni; poi si cresce eh =)
Non dice che il corpo non risorge bensi' che non risorge il sostrato materiale, non viene rianimato o ricostituito un cadavere ma risorge un corpo spirituale e trasfigurato.
Niccolò
Alèudin ha detto…
come vuoi, se preferisci i sofismi (masturbazioni) al Vangelo sono affari tuoi.

Che problema c'è ad accettare una risurrezione anche del corpo carnale(chiamiamo le cose con il loro nome per favore)?

Non ha forse creato l'intero universo il Signore?
Non può risorgere della carne ormai arida?
Non siamo fatti di terra in cui ha soffiato lo Spirito?

Il commento di Kung è una sua idea personale, rispettabile certamente ma è il commento di una persona che sembra incapace di credere a qualcosa che le sembra impossibile, è la classica impostazione protestante e secolare, il voler spiegare, il voler capire, bè non c'è niente da capire, non è richiesto.

La fede da bambini e richiesta dal Gesù stesso ma dirò di più ci vuole una fede da cani, cioè quando il Padrone fischia noi dobbiamo andare senza chiederci nè perchè nè come sia possibile ma probabilmente troveremo sempre una interpretazione più "adulta" per non accettare, per edulcorare ciò che ci sembra impossibile, perchè non sapere ci fa paura.
Nipoti di Maritain ha detto…
http://www.laparola.net/testo.php?versioni%5B%5D=C.E.I.&riferimento=1Corinzi15
Alèudin ha detto…
Ti ringrazio di avermi dato l'occasione di leggerla, appunto leggendola c'è spazio per un ampio ventaglio di interpretazioni, rimane il fatto che il sepolcro era vuoto, vogliamo giocare sul "rielaborati alla luce della fede"?
Poi si finisce per smontare pezzo per pezzo tutto il Vangelo, riducendolo a simbolo, messaggio, addomesticandolo per portarlo al nostro livello, invece di lasciarci trasportare verso il Suo.

Alèudin ha detto…
«Io accetto la risurrezione della domenica di pasqua, e non come invenzione della comunità dei discepoli, bensì come un evento storico. Sono assolutamente convinto che i dodici galilei (contadini, pastori e pescatori, ma neanche un professore di teologia) non sarebbero rimasti assolutamente impressionati dai theologùmeni scientifici che troviamo in K. Rahner o in R. Bultmann. E se un evento storico-concreto come quello della crocifissione li gettò nell'angoscia e prostrazione più totali, come narrano tutti e quattro i vengeli, era necessario un altro evento non meno storico e concreto per strapparli da questa valle di disperazione e in breve tempo trasformarli in una comunità di salvezza ricolma di gioia e di esultanza» (P. Lapide, in P. Lapide – J. Moltmann, Monoteismo ebraico – Dottrina trinitaria cristiana, Queriniana, Brescia, 1980, 47s.).


trovato qui:
http://kattolika.myblog.it/archive/2012/04/04/la-risurrezione-di-gesu-e-un-fatto-storico-o-un-dato-di-fede.html

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