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Visualizzazione dei post da settembre, 2012

Il Gesù storico e il Gesù della fede

di Niccolò Bonetti Chi è stato veramente Gesù di Nazareth al di là delle interpretazioni teologiche date dalla tradizione? E' lo scopo della ricerca sul Gesù storico, che tenta ricostruire dal punto di vista storico la biografia di Gesù prescindendo dalle elaborazione dottrinali successive. Per Reimarus,filosofo illuminista e deista tedesco e professore di lingue orientali ad Amburgo,bisogna distinguere fra un Gesù della storia e la fede nel Gesù risorto. Gesù sarebbe stato un messia nazionalistico, che predicava la ribellione ai Romani, arrestato e ucciso il cui corpo fu trafugato dai suoi discepoli per poter proclamare che era risorto dai morti.

Crisi e futuro della Chiesa

Lectio Magistralis del card. Walter Kasper alla Accademia Cattolica di Brescia 1. Esperienze personali con la Chiesa Il tema che tratterò di seguito è: “Crisi e futuro della Chiesa”. Non me ne occupo solo da oggi con la Chiesa; questo tema mi interessa da quando posso pensare, e sono ormai più di 70 anni. Perciò desidero cominciare questa conferenza con delle note biografiche, per chiarire che quello della “Chiesa” non è per me un tema con cui abbia a che fare solo a livello accademico o per “dovere d’ufficio”. La Chiesa ha a che fare qualcosa con me, la mia vita e la mia esperienza di vita. Si tratta della mia Chiesa. Sono cresciuto prima e durante la Seconda Guerra Mondiale, nel periodo del nazismo e della guerra, quando la Chiesa, da noi in Germania, non se la passava bene. Il vescovo della nostra diocesi era stato cacciato dai nazisti. Nel campo di concentramento di Dachau c’era un grande blocco per i sacerdoti e, alla fine della guerra, molte chiese erano rid...

Come dobbiamo rispondere a Dio?

di Lorenzo Banducci Nell’udienza generale diquesta mattina (26 settembre 2012) il Sommo Pontefice Benedetto XVI ha voluto porre al centro della sua catechesi il ruolo e la sacralità della Liturgia come “ scuola di preghiera nella quale Dio parla a ciascuno di noi, qui ed ora, e attende la nostra risposta ”. Ribadendo poi il suddetto concetto il Santo Padre ha anche sottolineato come debba essere “ servizio da parte del popolo e in favore del popolo ” e che “ il popolo di Dio debba partecipare all’opera di Dio ”. Tutti questi concetti, e altri ribaditi anche nel seguito della catechesi, sono ovviamente da me condivisi e si trovano messi nero su bianco dalla CostituzioneConciliare sulla Sacra Liturgia dal titolo “Sacrosanctum Concilium”.

Il cristiano non può convertire l'uomo contemporaneo se non è in completa simpatia con le sue aspirazioni.

Da allora un'altra soluzione si presenta allo spirito come più soddisfacente e più  efficace della « condanna ». E sarebbe la seguente: scoprire e dimostrare che, nella   sua essenza, la  Religione della terra  non è altro che uno slancio verso il  ciclo che si ignora, cosicché le energie che sembrano così minacciose alla Chiesa  sono al contrario un afflusso nuovo che può ravvivare il vecchio fondo cristiano.  Non  condannare, ma battezzare e assimilare.  E' chiaro che il Mondo nascente (il solo che   conta) sarebbe virtualmente convertito in un solo colpo, se si riconoscesse che la   nuova divinità che egli adora è precisamente il Dio cristiano più profondamente   compreso. E' possibile questa congiunzione dei due astri divini? Io credo di sì, ed   ecco attraverso quali gradi ho pensato che possa effettuarsi. Per l'esplicazione degli splendori di Cristo-Universale, il Cristianesimo, senza cessare  di essere per...

Quanti più ne mietete, tanti più diventiamo. Seme è il sangue dei cristiani!

Non è soltanto la plebaglia cieca che gode dei supplizi ingiusti che ci sono inflitti, e che ci insulta. Persino tra di voi, magistrati, c'è chi cerca di guadagnarsi il favore popolare  con  tali  ingiustizie.  Se ne  gloriano,quasi  che  tutto  quanto voi potete contro di noi non dipenda dal nostro arbitrio. Certo sono cristiano, perché voglio esserlo. Tu condannerai me, se lo voglio io. Ma siccome il potere che hai  su di me non l'avresti se io non volessi, codesto potere  appartiene al mio volere e non al tuo potere. Quindi anche  il volgo inutilmente gode delle nostre vessazioni. Siamo noi  ad avere il diritto di trionfare, perché siamo noi che preferiamo essere condannati anziché separarci da Dio. I nostri  nemici dovrebbero, al contrario, piangere e non godere, dal  momento che noi otteniamo ciò che abbiamo scelto. Voi ci  trascinate davanti ai tribunali: qui ha luogo il nostro combattimento, ne...

Er Batman e la CEI

di Lorenzo Banducci   “In questo contesto inevitabilmente denso di significati, sarà bene che la cittadinanza inquadri con molta attenzione ogni singola verifica elettorale, sia nazionale sia locale e quindi regionale […]. Quale solidarietà sociale infatti, se si rifiuta o si sopprime la vita, specialmente la più debole?” Con queste parole il 22 marzo 2010, alla vigilia delle elezioni regionali , la Conferenza Episcopale Italiana decise di schierarsi apertamente a sostegno di quei candidati che, stando ai loro “programmi sempre più chiaramente dichiarati”, avessero sostenuto la difesa e la tutela della vita fin dal concepimento.

La Donazione di Costantino

Mi accorgo che si aspetta ormai di sapere qual delitto io imputi ai romani pontefici: un delitto, per vero, grandissimo commesso o per supina ignoranza o per sconfinata avarizia, che è una forma di soggezione a idoli, o per vano desiderio di dominare, cui sempre si accompagna la crudeltà. Essi, per tanti secoli, o non compresero la falsità della  Donazione di  Costantino  o crearono essi stessi il falso; altri, seguendo le orme degli antichi pontefici, difesero come vera quella donazione che sapevano falsa, disonorando, cosí, la maestà del papato, la memoria degli antichi pontefici, la religione cristiana e causando a tutto il mondo stragi, rovine, infamie. Dicono essere loro Roma, loro il regno di Sicilia e di Napoli, loro Italia, Francia, Spagna, Germania, Inghilterra: tutta l’Europa occidentale, in una parola. Tale pretesa si conterrebbe nel testo della  Donazione . Ah, sí! Sono tuoi tutti questi Stati? hai intenzione, sommo pontefice, di ricuperarli tutti? s...

Indietro di 200 anni

di Lorenzo Bianchi Il titolo ricalca una frase pronunciata dal recentemente scomparso Car. Martini, in merito alla domanda se per caso la Chiesa fosse o meno al passo con i tempi. Tralasciando il fatto che sarebbe interessante chiedersi a quali “tempi” si riferisse l’intervistatore, è indubbio che una risposta ad una tale domanda è necessaria: quando qualcuno avanza una sfida è doveroso rispondere, senza necessariamente scendere con il piede di guerra ma giusto per chiarire la questione.   Partendo da una prospettiva del tutto generale, generica, è ovvio nonché doveroso ricercare sempre e comunque migliorie ed innovazioni: questo aspetto fu una delle maggiori linee guida all’interno del Concilio Vaticano II, e noi tutti in quanto cattolici non possiamo fare a meno di seguire tali indicazioni. Ma ciò si ebbe anche in tempi “antichi”: il Concilio di Trento, dagli ignoranti in materia ritenuto un “summit oscurantista”, diede invece avvio a delle importantissime riforme ...

Inno in onore della martire Eulalia

La martire non risponde nulla, ma d’improvviso si slancia, sputa negli occhi del tiranno, poi manda gli idoli in frantumi, e calpesta la farina sacra contenuta nei turiboli. Immediatamente due carnefici dilaniano il suo petto di giunco, le infliggono due uncini di ferro nei fianchi virginei dilaniandola fino alle ossa, mentre Eulalia conta le sue ferite. «Ecco che tu scrivi su di me, o Signore: quanta gioia mi dà leggere questi segni che parlano delle tue vittorie, o Cristo! Anche il sangue di porpora che sgorga dal mio corpo proclama il tuo nome santo!». Così ella cantava, senza pianto né gemito, piena di gioia e di coraggio; l’anima sua non sente il terribile dolore e le membra inondate di sangue che sgorga senza posa lavano il suo corpo come a una calda sorgente. Ed ecco l’ultima tortura: non più lo squarcio lacerante fino alle ossa come un vomere nelle carni, ma da ogni parte le fiamme delle torce le avvolgono i fianchi ed il petto. La sua chioma profumata le si era r...

La legge in Tommaso D'Aquino

Di Niccolò Bonetti In questo mio articolo vorrei tentare di illustrare la visione tommasiana della legge,che, pur essendo fondata in maniera metafisica,è bel lontana da essere una visione legalistica o assolutistica bensì è dinamicamente aperta alla contingenza storica con tutte le sue eccezioni e problematicità. Per Tommaso la legge è "una regola o misura dell‘agire, in quanto da essa uno viene spinto all‘azione o ne viene allontanato: legge infatti deriva da legare, poiché obbliga ad agire". Essa ordina la parte al tutto in ambito politico cioè il bene particolare al bene comune della comunità e solo al popolo o alla persona pubblica (eletta dal popolo) spetta ordinare la società al bene comune tramite la legge. Non a caso la persona privata,al contrario del magistrato non ha forza coercitiva e può solo ammonire e tentare di persuadere mentre tale forza è posseduta dal popolo o dalla persona pubblica, a cui spetta di infliggere la pena. Inoltre è evidente che...

Che cosa possiamo fare per la Chiesa?

di Lorenzo Banducci   “Che cosa puoi fare tu per la Chiesa?” Questa frase, con la quale il Cardinal Martini concluse la sua ultima intervista pubblicata dal Corriere della Sera sette giorni fa, rimbalza in maniera incredibile nella mia mente da una settimana.   Una Chiesa, definita dal Cardinale, indietro di 200 anni, una Chiesa che necessita di conversione e di riscoprire la Parola.   Non mi ero mai posto tale domanda in tutta la mia vita e ancora una volta il Cardinal Martini è riuscito a centrare una problematica di fondamentale importanza. Troppo spesso ci perdiamo (soprattutto quelli che come me hanno incarichi di responsabilità in associazioni laicali) in estenuanti riunioni e dibattiti che non portano a nulla di concreto per le nostre comunità e per le nostre Diocesi. In questo periodo della mia vita mi sto occupando di parecchie cose, ma quello che stiamo facendo su "Nipoti di Maritain" ormai da più di 2 mesi è ciò che mi a...

Il cattolicesimo è la religione della coincidenza degli opposti

Pare non possano darsi opposizioni che essa [la Chiesa] non riesca ad abbracciare.Da molto tempo la Chiesa si gloria di riunire in sé tutte le forme di Stato e di governo, di essere cioè una monarchia autocratica il cui capo è eletto dall’aristocrazia dei cardinali e in cui c’è tuttavia tanta democrazia che – senza alcun riguardo per il ceto o per l’origine – anche l’ultimo pastore d’Abruzzo (…) può diventare quel sovrano autocratico.La sua storia conosce esempi del più stupefacente accomodamento ma anche della più rigida intransigenza, di una capacità della più virile resistenza e insieme di femminea arrendevolezza, in uno strano miscuglio di orgoglio e di umiltà. E’ a stento concepibile che un rigoroso filosofo della dittatura autoritaria come il diplomatico spagnolo Donoso Cortés ed un ribelle come Padraic Pearse che con carità francescana si è dedicato con abnegazione al povero popolo irlandese,alleandosi coi sindacalisti siano stati entrambi buoni...

La Conversione di Agostino:l'esperienza del "Tolle e legge"

11. 25. Ammalato nello spirito di questa malattia, mi tormentavo fra le accuse che mi rivolgevo da solo, assai più aspre del solito, e i rigiri e le convulsioni entro la mia catena, che ancora non si spezzava del tutto che sottile ormai mi teneva, ma pure mi teneva. Tu, Signore, non mi davi tregua nel mio segreto. Con severa misericordia raddoppiavi le sferzate del timore e del pudore, per impedire un nuovo rilassamento, che, invece di spezzare quel solo esiguo e tenue legame esistente ancora, l'avrebbe rinvigorito da capo, e stretto me più saldamente. Mi dicevo fra me e me: "Su, ora, ora è il momento di agire"; a parole ero ormai incamminato verso la decisione e stavo già quasi per agire, e non agivo. Non ricadevo però al punto di prima: mi fermavo vicinissimo e prendevo lena. Seguiva un altro tentativo uguale al precedente, ancora poco ed ero là, ancora poco e ormai toccavo, stringevo la meta. E non c'ero, non toccavo, non stringevo nulla. Esitavo a morire all...

La forza e il coraggio di avere e manifestare un pensiero

di Marzio Paoli   Viviamo in tempi di crisi o, per usare la famosa espressione della Arendt, “oscuri”. I motivi, per pensare questo, sono molti ma, per rendersene conto, può bastare riflettere sulla incapacità quasi generale di avere un pensiero e delle idee da manifestare e confrontare. Quando si invitano le persone a riflettere e fare proposte su temi fondamentali e attuali, ci si imbatte in un’ assenza spaventosa di un pensiero “allenato” a fare il suo “mestiere”, e quello che è più sconcertante è che si ha quasi paura e una grande sfiducia a riflettere insieme agli altri. Si ha l'impressione che esprimere idee e ragionare insieme , per cercare di comprendere meglio il senso del nostro vivere presente e futuro, sia qualcosa di inutile se non di pericoloso. D'altra parte le poche esperienze che in genere si fanno a livello di ascolto, dialogo, confronto e discussione sono quasi sempre scoraggianti un po' in tutti gli ambienti, chiesa compresa. Dove si...

Chiesa e mafia

di Vincenzo Fatigati Quando la telecamera di qualche giornalista riprende l’interno di un bunker che ha ospitato la latitanza di qualche camorrista, talvolta, oltre all’arsenale e ai quaderni contabili del clan (dove vengono appuntati nomi di affiliati e agenti corrotti), affianco ai vari oggetti- simbolo che manifestano l’ostentazione pacchiana del potere e lo sfarzo di famiglie malavitose; registra la aberrante convivenza con immagini religiose: figurine di santi, statue di Padre Pio, rosari, crocifissi e in certi casi anche Bibbia e testi sacri . Parecchi elementi di spicco di feroci e sanguinari clan sono stati trovati in possesso di oggetti sacri , senza che ciò venga minimamente percepito come stridente con la propria condotta morale. Si pensi solo alla casa - bunker di “Sandokan” Schiavone ( e di suo figlio), o anche al pluripregiudicato Diana. Per citare i più famosi.

Il cattolicesimo è vita e la Chiesa è un organismo spirituale

Le posizioni conservatrici non possono essere mantenute che per opera dell'ignoranza sistematica e consapevole o involontaria e in buona fede. Riconosco senza esitazione che la coscienziosa indagine storica intorno alle origini cristiane e intorno all'evoluzione ecclesiastica, vulnera in radice parecchi dei nostri principi fondamentali per tutto ciò che concerne i dogmi e le istituzioni. Riconosco senza esitazione che il dominio del miracolo si restringe ogni giorno di più, data la possibilità sempre più vasta di ridurne le propozioni a cause naturali constatabili. Io so e sento sempre più il valore di queste obiezioni, il quale potrebbe cadere se potessimo in compenso appellarci trionfalmente all' ethos  cristiano della Chiesa, ad un incomparabile spirito religioso in essa e da essa alimentato, e se invece noi non trovassimo negli scritti approvati dei suoi maestri di ascesi e di morale, nelle pratiche abituali dei suoi confessori e dei direttori di coscienza, nelle biogr...

Elogio del modernismo

Cosa rappresentò il movimento modernista nella storia della Chiesa? Domanda spontanea e che tuttavia e dubbio se consenta risposta: giacché nessuno può sapere se il mutare dell'atteggiamento della Chiesa non sarebbe stato lo stesso senza il moto modernista, se questo abbia accelerato o ritardato (la reazione che suole aversi al prospettarsi di un pericolo, e che suole eccedere per dimensioni il pericolo stesso) quel mutamento. Il modernismo nasceva dalla esigenza di quella parte delle classi colte non distaccata dalla religione, di averne una meno ancorata a risposte date molti molti secoli addietro, magari nel mondo degl'imperatori cristiani di Bisanzio, meno legata a problemi, a preoccupazioni scomparse dall'orizzonte dell'uomo europeo da qualche secolo; dalla esigenza di una religione fatta per gli uomini e che non può prescindere dall'uomo storico qual e in un dato momento, né pretendere di dare agli adulti il pane degl'infanti. Ma sorgeva altresì ...

Sulle questioni più "calde" della società e della Chiesa, la voce coraggiosa e profetica del card. Martini

Adista - 31 agosto 2012 Negli ultimi anni, il cardinale Carlo Maria Martini affrontò i temi spinosi della modernità e della Chiesa in numerosi libri, colloqui ed interviste. Nel volume scritto insieme al medico e senatore del Pd Ignazio Marino nel volume  Credere e conoscere , (Einaudi, 2006), affermò sull' omosessualità : «In alcuni casi la buona fede, le esperienze vissute, le abitudini contratte, l’inconscio e forse anche una certa inclinazione nativa possono spingere a scegliere un tipo di vita con un partner dello stesso sesso». «Non è male che, in luogo di rapporti omosessuali occasionali, due persone abbiano una certa stabilità e quindi in questo senso lo Stato potrebbe anche favorirli». Matrimonio no, insomma, ma riconoscimento di alcuni diritti fondamentali, sì. Unioni civili  - «Non condivido le posizioni di chi, nella Chiesa, se la prende con le unioni civili»: «Se alcune persone, di sesso diverso oppure dello stesso sesso, ambiscono a firmare un patto pe...