Comincia con questa
intervista a Mario Agostino, un caro amico della FUCI e un vero “Nipote di
Maritain”, questa rubrica del nostro blog dedicata, a pochi giorni dal voto, alle
prossime elezioni politiche. Impariamo a conoscere alcuni candidati al
Parlamento e tramite le loro parole apprendiamo anche il programma politico del
partito di riferimento, visto che i quotidiani ne parlano poco o nulla in
questi giorni.
Cosa
ti ha spinto a candidarti nella lista “Scelta civica per Monti”?
Cari amici, vi ringrazio intanto per
l’interesse che mostrate nei confronti della politica, “questa sconosciuta” per
tanti nostri coetanei. Forse qualcuno di voi è a conoscenza delle motivazioni
che mi hanno spinto a questa scelta, conoscendo la mia indole ed i miei trascorsi
associativi, ma sono ad ogni modo assolutamente contento di condividere con voi
le motivazioni fondanti rispetto a questo impegno che ho deciso di prendere. Si
è trattato di una scelta personale
che ho accettato di sostenere per ideale di libertà, giustizia e fraternità
rispetto ai contesti in cui siamo chiamati a rispondere responsabilmente. Sono
gli stessi valori che mi hanno sempre motivato a dare tutto me stesso per le
cause in cui credessi, fossero personali, comunitarie, associative o professionali.
In altri termini, la radicata propensione a giocarsi per una ragione di
miglioramento delle nostre comunità è per me riassumibile in una ragione
d’amore, la stessa essenza che imputiamo di fatto a Dio, da cui siamo convinti
discenda la possibilità di tradurre in azioni il nostro libero arbitrio. Ho
deciso di espormi nel campo più insidioso delle relazioni e dell'impegno,
quello più dibattuto e anche a mio avviso più delicato per la nostra società:
la politica. Il presupposto necessario a muovermi è stata la convinzione che
essa sia strategicamente la sfera più efficace per sopperire a gravissime
lacune sistemiche che l’uomo stesso, mosso da ben altre ragioni al di fuori
dell’amore, ha provocato nei decenni in questo nostro straordinario ma talvolta
così contraddittorio Paese. Ho così accettato,
invitato dal gruppo vicino ad Andrea Riccardi, Ministro proveniente
dall'esperienza della Comunità di Sant'Egidio, di sostenere per la Toscana la
Scelta Civica con Monti per l'Italia, come candidato alla Camera: una
candidatura di solo servizio, di sostegno, si direbbe, senza alcuna possibilità
di accesso in Parlamento, dato che si tratta di posizione 26 in una lista
bloccata grazie alla sciagurata legge elettorale che i maggiori partiti non
hanno voluto cambiare neanche in quest'ultimo anno, nonostante i continui
richiami del Presidente della Repubblica e l'indirizzo dato in merito dal
governo Monti, incaricato un anno fa.
Di
quali idee ti fai promotore per il futuro del nostro paese?
Come idee prospettiche, innanzitutto
la ferma convinzione che non esistono molteplici etiche a seconda dei contesti
d’impegno: le doppie morali, ad esempio tra vita privata e vita politica, sono
a mio avviso tendenze di schizofrenia etica che sottendono compromessi
inaccettabili sul piano del rispetto della collettività. In questo senso,
tornare a finalizzare la politica esclusivamente ad una visione comunitaria del
servizio che si compie è essenziale per ricostituirne la vocazione al servizio
di quel celeberrimo ed abusato concetto di “bene comune”. Testimoniare a
partire dai vertici delle istituzioni la volontà di impegnarsi al servizio
degli altri e condurre per etica ogni quotidiana attività è a mio avviso
fondamentale per recuperare il rapporto compromesso tra società civile e classe
politica. Come idee specifiche, sono numerosi i settori che necessitano di
radicale revisione ed intervento ma per non essere generico mi atterrò alle
domande specifiche nel merito e vi invitò a consultare criticamente i siti www.agenda-monti.it e www.sceltacivica.it
Cosa
proponi invece per la Toscana?
La nostra regione viene da
anni e anni di incontrastato governo delle sinistre. Questo ha portato evidenti
vantaggi ma anche clamorose storture, inerenti soprattutto la gestione del
potere che, non si dimentichi, non è fine delle politica ma strumento di cui
servirsi con grande equilibrio e buon senso, sotto l’occhio della legge. Eppure
sul piano infrastrutturale, parlo tanto di dissesto idrogeologico come di
gestione della sanità, sul piano della commistione tra politica locale e
banche, pensiamo al caso Monte Paschi, abbiamo riscontrato inaccettabili e
nauseanti gestioni. La dispersione di fondi europei, la mancanza di una
strategia regionale sul piano delle vie di comunicazione (pensiamo agli
aereoporti e alle ferrovie), e della stessa carenza sul piano dell’approccio e
della trasparenza della comunicazione del nuovo millennio (pensiamo alla
gestione Open Data da adottare nelle pubbliche) chiamano in causa le nostre
coscienze: reputiamo necessario proporre nuove personalità e soprattutto
contenuti atti a unire nel nome di provvedimenti, contro nessuno ma a vantaggio
di tutti. Settori poi come artigianato e turismo, spesso mortificati dalla
commistione colpevole tra politici locali e lobby poco raccomandabili anche di
origine internazionale, non possono non essere rilanciate in un’ottica di
sviluppo collettivo in chiave occupazionale soprattutto per i nostri stessi
coetanei, i quali hanno ricominciato a lasciare la Toscana, come emerge
dall’ultimo Rapporto sulle Migrazioni della Toscana.
Come
vedi la prospettiva di un pareggio al Senato fra centro-sinistra e
centro-destra? Pensi che sia accettabile un governo Bersani appoggiato da Monti
o ritieni che sia giusto tornare alle urne in caso di pareggio?
Sono convinto che i sondaggi
vadano accolti con beneficio di inventario e che dunque qualsiasi
considerazione in merito vada fatta dopo il voto, anche se prepararsi a più
scenari credo sia proprio di chi è chiamato a guidare le sorti di un Paese:
personalmente credo che, anche se non in modo netto, la coalizione delle
sinistre di Bersani abbia ad ora più possibilità degli altri di il maggior
numero di consensi. Vedremo come vorranno perciò loro portare avanti le sorti
del nostro Paese, una volta investite della carica; certamente noi abbiamo a
cuore non contenitori ma contenuti di cui il Paese, a rischio bancarotta solo
un anno fa, ricrdiamolo, come ora accade nella Grecia attuale, non può fare a
meno se non vuole essere di nuovo in balìa di sistemi globali che nulla hanno a
che vedere con il bene comune degli italiani sopra citato.
Come
pensi di rilanciare l’occupazione giovanile?
Innanzitutto cambiando certi
meccanismi del mercato del lavoro, in modo che siano più tutelati quelli che
(peraltro come me stesso) adesso sono precari o sono del tutto disoccupati. Rendere
meno ‘ingessato’ il mercato del lavoro è una priorità generale, ma meglio dare
subito linee specifiche. Partirei dal “Fondo opportunità giovani”, ossia lo
stanziamento di risorse che la Scelta Civica con Monti s’impegna a realizzare per
giovani bisognosi e meritevoli, in particolare del Sud, che sarà finanziato con
risorse erogate dallo Stato a partire dal primo anno della scuola media:
sostanzialmente le somme versate sul fondo terranno conto del reddito della
famiglia e dei risultati scolastici ottenuti e questa dotazione diverrà
disponibile al diciottesimo anno di età cosicché il fondo sarà strumento per i
giovani provenienti da famiglie con reddito medio basso al fine di coprire
almeno in parte i costi di formazione o istruzione universitaria o per mettere
su piccole attività economiche. Ritengo poi che tagliando alcune spese storiche
della politica (come il 25% in meno di auto blu realizzato da Monti), le
province e diverse voci delle regioni, si generano condizioni di favore per noi
giovani. La Scelta Civica peraltro propone in Agenda un “Piano straordinario
per l’occupazione dei giovani”: attuare le linee d’azione indicate e in parte
finanziate dall’Unione Europea (Youth Guarantee), perché a ciascun giovane sia
offerto un servizio efficiente di orientamento scolastico e professionale ed
entro quattro mesi una opportunità di lavoro, apprendistato, o formazione
mirata agli sbocchi effettivamente esistenti. Un punto specifico dell’Agenda di
lavoro del Professor Monti riguarda anche le imprese giovanili, estremamente
favorite anche grazie a tagli molteplici di imposte per l’avvio, e il rilancio
delle politiche agricole, per non dilungarmi rispetto alle quali vi rimando
all’Agenda Monti, che trovate su www.agenda-monti.it.
Dato che si parla di noi giovani, ritengo importante lo scioglimento per la
nostra generazione dei debiti che il sistema pensionistico precedente di
vincolava ad avere: se oggi noi giovani, spesso precari, non dovremo pagare le
pensioni anche di chi è andato in pensione a 45 anni, questo sarà dovuto alla
tanto criticata Riforma Fornero dello scorso anno.
Per
te che provieni dal mondo dell’associazionismo cattolico (FUCI. AC e MEIC)
pensi che la lista Monti (piena di ex-MSI o di rappresentati del mondo
finanziario ed imprenditoriale, oltre che di politici riciclati provenienti da
altre fazioni) possa rappresentare questa componente del cattolicesimo
democratico?
Premetto che, a causa dell’enorme
campagna anti-Monti di molti imponenti agglomerati mediatico-partitici, ci sono
alcuni concetti da chiarire: nella “Scelta Civica con Monti” per la Camera non
c’è alcun Parlamentare, mentre al Senato la coalizione “Con Monti” vede Udc
(sotto il 3%) e FLI (intorno all’1%) essere stati accettati da Monti per
sostenere l’omonima Agenda programmatica e le riforme relative. Monti ha
lanciato contenuti rintracciabili su due siti e il movimento nuovo chiamato
Scelta Civica (la prima nella storia della Repubblica per le elezioni
nazionali), non è andato a sostenere partiti già esistenti ma sono stati
piuttosto Casini e Fini a proporsi come sostenitori e a ricevere l’accettazione
in quanto mai d’ostacolo in un anno di governo tecnico per le riforme. A
proposito, permettetemi di confidare che ritengo comunque meno grave questo minimo
rimasuglio di nomenclatura vetero-partitica, che da altre parti ripropone come
appoggio invece la Lega Nord o le stesse correnti di sinistra che hanno tradito
Prodi due volte (nella prima, quando eravamo bambini, Vendola sedeva con
Bertinotti in Parlamento, ora si ripropone come sostegno, rinnega l'europeismo riformatore
di Monti e impone al PD stesso, che aveva sostenuto Monti, di tradire la
visione riformatrice europea di cui Monti si è fatto garante proprio nei
confronti della Merkel).
Circa i componenti
specifici, condivido perplessità su qualche nome dunque, ma certamente molto
meno che altrove, dando per ovvia l’inesistenza di perfezione in politica come
altrove. Circa la condizione agiata di alcuni candidati, vi basti pensare,
amici, che molti candidati sono liberi professionisti precari come me, senza
alcuna promessa o rimborso, senza alcuna segreteria di sostegno (dato che il
nuovo movimento ha solo un mese di vita), e che hanno tutto da perdere sul piano
personale ed economico da questa esposizione. Ritengo che a fare da garante sia
l’attenzione ai contenuti e la testimonianza di servizio alla collettività, più
che ai contenitori, per un “cattolico democratico”, proprio perché tendo a
diffidare delle categorizzazioni a priori: cosa significa oggi essere di centro,
di sinistra o di destra, quando si è pronti a propugnare eventuale superiorità
di una geografia parlamentare piuttosto che di un’altra senza prendere in esame
poi le concrete proposte e l’effettiva garanzia dei protagonisti che se ne
fanno carico agli occhi dell’elettorato? Quale destra è quella che ha
ripetutamente tradito la “rivoluzione liberale” e la semplificazione
burocratica, appesantendo invece la macchina statale e accettando monopoli evidenti
sul piano mediatico e non solo? Quale sinistra è quella a tratti lobbista e
settaria che sui territori delle regioni centrali, come spesso in ambito
nazionale, non si è opposta, quando non si è addirittura avvantaggiata, di
conflitti d’interessi mai contrastati con riforme giuridiche all’altezza; quale
sinistra è quella disposta a fare estinguere la produttività in nome di alcuni
minuti di pausa caffè in meno, facendo così mancare a medio termine il pane
agli operai stessi che dovrebbe difendere? Quale sinistra è quella radicata in
posizioni sindacaliste estreme volte nei fatti a costringere noi giovani a
pagare il debito accumulato da generazioni precedenti? Credo che la Scelta
Civica imponga attenzione a contenuti radicalmente innovativi e conceda finalmente
spazio a voci cattoliche democratiche spesso relegate a parte minimale in altri
agglomerati, come quelle di amici di Azione Cattolica nel Pd ad esempio, resi
costantemente non incisivi quando non semplici “portatori d’acqua” al mulino di
vecchie ideologie che tengono bloccato lo stesso PD e la sua vocazione a
proporsi qualche anno fa come partito in grado di esaltare due anime storiche.
In termini di area politica, la presenza promotrice e di primaria importanza
nella Scelta Civica di due figure dell’associazionismo cattolico attivo in
ambito sociale, come Olivero e Riccardi, è garanzia in questo senso.
Come
ti poni nei confronti dei temi eticamente sensibili (unioni/matrimoni
omosessuali,procreazione assistita, fine vita, aborto e divorzio breve)?
Premetto che a mio avviso la
difesa della vita non è confinabile al esclusivo richiamo di due o tre
mediaticamente cosiddetti “valori non negoziabili”, che certo ho a cuore e
difendo, ma piuttosto essa sia una forma mentis in nome della quale la politica
è chiamata a curare ogni momento della vita umana, sia essa nei frangenti che
la vedono mortificata dalla sopraffazione di associazioni a delinquere,
piuttosto che nella disperazione di immigrati che lasciano la propria terra per
non soffrire la fame o per una vita ove i diritti umani siano maggiormente
tutelati, o ancora nella ricerca affannosa da parte dei giovani delle
possibilità per formare una famiglia, dei più anziani di curarsi in caso di
malattia o di tanti concittadini di vedersi aiutare in caso di disabilità. In
altri termini, non vorrei che in nome di due valori “non negoziabili” che
attengono ad inizio e fine vita, noi definiti “cattolici democratici”
sacrifichiamo ancora, come spesso accaduto negli ultimi 20 anni, tutta la vita
che vi sta in mezzo, e alla quale la politica è chiamata a dare risposte
attuative più che dialettiche, in nome di questa o quella “linea di partito”
spesso molto ideologica e poco vicina alla realtà. La difesa della vita dunque
riguarda per me anche la contrarietà all’aborto e all’eutanasia, che vorrei
tuttavia ben distinguere dall’accanimento terapeutico, cui non possiamo non
opporci come la Scienza e la stessa Dottrina Sociale della Chiesa propongono.
Affermo questo perché convinto che la vita non appartenga all’uomo ma a Colui
che ne ha voluto la venuta al mondo come creatura unica e irripetibile: la vita
è un bene supremo non disponibile, da cui discende la stessa libertà dell’uomo
nella relazione, che gli impone di non “disporre” mai di se stesso o di altri
ma piuttosto di farsi strumento per l’altro. Non si dà infatti, sappiamo,
cristianesimo senza alterità e approccio comunitario all’esistenza. Tutto, in
questo senso, richiama l’etica: tutto è vita, se in vita, degna di difesa
seppure mai di accanimento. Circa i matrimoni omosessuali, ritengo ci sia una
distorsione giuridica oltreché concettuale di partenza: credo che il nostro
Paese, grazie alla comune riflessione e volontà dei padri costituenti comunisti,
liberali e cattolici, abbia a disposizione forse la più grande Costituzione
della Storia. Questo splendido testo, inapplicato nella maggior parte dei sui
sacri punti, recita ai punti 29-30 e 31 cosa si intende per famiglia e unioni
familiari, sancite da matrimonio. Io da laico e garante della Costituzione, ma
anche da umile allievo di psicologi, antropologi e sociologi, concepisco come
unione familiare la cellula formata da uomo, donna ed eventuali figli tramite
matrimonio, civile o religioso che sia. Come assunzione di diritti e doveri,
non condivido perciò forme alternative per coppie eterosessuali. Se si parla di
coppie omosessuali, dunque “coppie” e non famiglia, credo che il nostro Paese
debba rafforzare alcune garanzie di diritti per queste persone, sulle quali è
indietro. In questo senso, condivido la possibilità di prendere in esame
riconoscimenti specifici per le coppie omosessuali da parte dello Stato, da
definire secondo autonomia di coscienza e maggiore accordo parlamentare
possibile.
Quali
idee portate per le politiche familiari?
La famiglia non può essere
un punto programmatico ma è piuttosto una categoria politica stessa di ogni
Ministero, a nostro giudizio. Quersto perché l’istituzione familiare rapresenta
la forma primaria e basilare di welfare, agenzia educativa e ragione di
stabilità relazionale, giuridica ed economica per uno Stato. L’impegno portato
da Scelta Civica con Monti per l’Italia abbraccia perciò con assoluta
convinzione le istanze indicate dal Forum per le associazioni familiari, che ha
chiesto l’attuazione di politiche atte alla promozione di quella che reputiamo
la prima cellula basilare della nostra società, la famiglia. Prima su tutti la
considerazione riguardante il Quaziente familiare: viviamo un tempo in cui un single
che percepisce 800 euro al mese è più benestante di un padre di famiglia che ne
percepisce 2000 ma ha a carico moglie e due figli ad esempio. I punti cui ho
dato la mi adesione con altri candidati, e per i quali mi sono fatto promotore
per l’esattezza sono 7 e potete trovarli rapidamente al link: http://www.forumtoscanofamiglie.it/forum/attachments/article/61/Piattaforma%20estratto%20pol.2013.pdf
Quale
visione di Europa avete in mente?
Secondo noi l’Italia, Paese
fondatore, deve essere protagonista di un fase di riforma dell’UE, come
l’Agenda Monti indica proprio come primo punto (certo indicativo!). L’Unione
deve essere garante di volontà di crescita economica e sviluppo
sociale secondo il modello dell’economia sociale di mercato che le sue
tradizioni propugnano e che l’Agenda Monti delinea come cardine. L’Italia deve
battersi per un’Europa più comunitaria, meno intergovernativa meno distante
dai cittadini, attraverso un’autentica Unione economica e monetaria,
basata su una più intensa integrazione fiscale, bancaria, economica e politico
istituzionale. Ma l’influenza sulle decisioni comuni nasce dalla credibilità,
dal saper far valere peso economico e politico, da idee su cui creare alleanze.
Per questo non si può prescindere da finanze pubbliche sane ed una maggiore
solidarietà finanziaria attraverso forme di condivisione del rischio, maggiore
attenzione all’inclusione sociale e alla sostenibilità ambientale. La Scelta
Civica con Monti si caratterizza per il principio secondo cui le politiche economiche
di ciascuno Stato Membro dell’Unione sono una questione di interesse comune
dell’Unione europea e come tali soggette a coordinamento, orientamento e monitoraggio
da parte della stessa, che non certo a
caso rivolge ogni anno all’Italia, come
a tutti gli altri Stati Membri,
raccomandazioni e disposizioni.
Per quale visione di politica internazionale
il nuovo governo si dovrà adoperare?
Sappiamo tutti quanto il Governo Monti si sia
speso moltissimo sul fronte internazionale, convinto che il destino di ogni
Paese non si decida più nei suoi confini ma soprattutto attraverso relazioni
globali in cui è inserito. L’aggettivo “italiano” nel mondo è indicativo per lo
sviluppo del nostro Paese, per questo è stata data priorità a rafforzare la
posizione dell’Italia dentro l’Unione europea ed al legame con gli USA. Ma la
nostra posizione al centro del Mediterraneo ci conduce a guardare con una
visione strategica ai grandi cambiamenti della Primavera araba sostenendone i
percorsi di vera democratizzazione. Confermato il multilateralismo come ottica
nelle Nazioni Unite, nel G8 e nel G20. Non si vive di italianismo ma la cultura
italiana può portare attraverso l’Europa una visione che concili vocazione a
mantenere la Pace e a portare attenzione sul rispetto dei diritti umani. Ma
perché qualsiasi sogno di unione della famiglia umana abbia gambe, dobbiamo
assicurare credibilità e stabilità: questo non si fa vendendo illusioni o
promettendo la Luna ma lavorando con competenza per testimoniare buone pratiche
ed affidabilità.
Come
pensate di fermare il declino del sistema produttivo e industriale italiano?
Sono molti e precisi i punti fondamentali in
questo ambito, cerco di sintetizzarli: innanzitutto ridurre la pressione
fiscale sul reddito da lavoro, attraverso progressiva riduzione dell’IRPEF a
partire dai redditi medio-bassi, mentre per le imprese di ridurre
progressivamente ma significativamente l’IRAP: l’obiettivo primario è eliminare
il monte salari dalla base imponibile dell’IRAP. Per favorire i redditi più
bassi, le famiglie e gli anziani, a conti ora stabili è possibile intervenire
sull’IMU a partire dal 2013 aumentando la detrazione sulla prima casa da 200 a
400 euro e raddoppiando le detrazioni per figli a carico da 50 a 100 euro per
figlio, introducendo una detrazione di 100 euro per anziani soli e persone con
disabilità, il tutto fino ad un massimo di 800 euro. Complessivamente la
riduzione del gettito IMU sarà di circa 2.5 miliardi di euro.
Non verrà introdotto alcun condono fiscale
mentre per creare nuova occupazione e contrastare la precarietà proponiamo “un
nuovo contratto di lavoro a tempo indeterminato, con tre caratteristiche: più
basso costo previdenziale e fiscale; più flessibililtà del contratto
indeterminato standard e con tutele del posto crescenti nel tempo; ma
soprattutto indeterminato e con le tipiche tutele ad esso associate (maternità,
malattia, pensione, tutele contro le discriminazioni, ecc.)”.
In tema di ammortizzatori sociali, ci
proponiamo di consentire che, nei nuovi rapporti di lavoro, l’impresa che si
trova a dover licenziare sostituisca il contratto di lavoro con un contratto di
ricollocazione. Per incrementare produttività e competitività vogliamo favorire
lo sviluppo di reti di “business angels” che sostengano finanziariamente la nascita
di start up innovative ed introdurre misure che aiutino le imprese a trovare
finanziamenti per crescere di dimensione e migliorare i loro processi
produttivi. Le liberalizzazioni sono un punto cardine del programma ed in sede
di Unione europea ci batteremo affinché al Fiscal Compact si accompagni sempre
di più una strategia credibile e operativa per la crescita (investimenti
pubblici, Mercato Unico) così come l’Italia è riuscita a fare al Consiglio
europeo nel giugno 2012.
Per
dotare il sistema produttivo di nuove infrastrutture, ci proponiamo di incrementare
complessivamente il rapporto investimenti pubblici/PIL circa dello 0.8% nel
corso della legislatura, a fronte del dimezzamento avvenuto nei 9 anni passati.
Sarà fondamentale rivedere la spesa pubblica centrale e locale: il contenimento
della spesa pubblica avverrà sia sul versante delle quantità di beni e servizi
acquistate dalle Amministrazioni centrali e locali che sul versante del prezzo
pagato dalle Amministrazioni a fornitori nazionali e internazionali. Il taglio
dei costi della politica sarà tra i primi obiettivi nel processo di
contenimento della spesa corrente. Anche in questo caso vi rimando al preciso
link pubblicato: http://www.agenda-monti.it/posts/1384
Come
vi ponete di fronte alla tematica della flexicurity?
Per Scelta Civica è una
missione fondativa il superamento del dualismo fra protetti e non protetti nel
mercato del lavoro: abbiamo letto e sentito da Monti e non solo come “occorre
consentire a imprese e lavoratori di sperimentare un contratto di lavoro a
tempo indeterminato meno costoso (riduzione del cuneo fiscale e previdenziale)
e più flessibile, anche per rendere possibile l'assorbimento nell’area del
lavoro dipendente regolare di centinaia di migliaia di collaborazioni autonome
continuative irregolari, senza perdite di occupazione dovute ad aumenti di
costi e/o di rigidità”. In questo senso, il Professor Monti ed il Professor
Ichino hanno dettato questa precisa Agenda Lavoro che vi invito a scorrere
rapidamente: http://www.agenda-monti.it/posts/1366
Come
vi ponete di fronte al tema dei diritti dei migranti?
Credo che su questa terra
siamo tutti, di fatto, migranti. Non solo in una prospettiva escatologica
cristiana ma in una laicissima considerazione di società globale che ci chiama
per studio, lavoro, relazioni a spostarci per il globo. Chi parla di arresto
delle migrazioni nella maggior parte dei casi è uno sprovveduto senza alcune nozioni
storico-geografiche, se non un uomo in malafede in quanto xenofobo. Uno Paese
che guarda alla sua collocazione storico temporale non può non conciliare
accoglienza con giustizia, due facce della stessa medaglia che se distinte
allontanano soluzioni possibili. Grazie in particolare alla sensibilità del
Ministro uscente Andrea Riccardi e dell’ex Presidente ACLI Olivero, entusiasti
promotori della Scelta Civica, è tratto identitario del nuovo movimento nato
con Monti promuovere in questo senso un piano finalmente radicale, che potete
rapidamente consultare a questo link: http://www.sceltacivica.it/agenda-immigrazione?utm_source=NL+candidati+1402&utm_campaign=sceltacivica&utm_medium=email
Qual
è la vostra idea sul fronte della riforma della giustizia?
Il governo Monti è stato
l’unico dopo anni e anni a varare un pacchetto anticorruzione, reso purtroppo
più tiepido del previsto dall’incomprensibile (?) serie di veti che il PDL,
forza di governo tecnico, ha imposto. Ciò che propone al Paese è suddiviso in 4
aree. Su giustizia civile: rendere più rapida e vicina riorganizzando
distribuzione,
informatizzando uffici
giudiziari, monitorando funzionamento dei Tribunali delle imprese; occorre
riforma organica della magistratura onoraria, punto di riferimento importante
per la giustizia civile e incidere più direttamente sulla durata dei
procedimenti e realizzare una revisione della normativa sulla mediazione
obbligatoria. La mediazione rappresenta uno strumento importante per
alleggerire la giustizia tradizionale, come mostrano esperienze europee. Sulla
giustizia penale: indispensabile ridurre la durata del processo, snellire i
processi, introdurre una riforma della prescrizione con l’obiettivo di superare
gli elementi di irrazionalità contenuti nell’attuale disciplina, accompagnare
la legge anti-corruzione, con una disciplina più incisiva dei reati a monte e a
valle del fenomeno corruttivo e quindi incriminare il reimpiego di capitali illeciti
nel circuito economico; occorre revisione dell’attuale disciplina del falso in
bilancio e disciplinare prevenzione del conflitto di interesse. Importante
l’introduzione di una disciplina sulla attività di lobby, come già accade in
molti paesi europei, e incriminare lo scambio politico-mafioso di voti. Per
migliorare la situazione delle carceri, tema ineludibile, proponiamo interventi
infrastrutturali e normativi, quali misure alternative intervento sul sistema
sanzionatorio che riguarderà l’ampliamento del catalogo delle pene principali
ma anche la compiuta realizzazione del piano per l’edilizia carceraria. Ma è
giustizia, non scordiamolo per favore, accogliere i suggerimenti provenienti
dalle istituzioni europee, orientati ad una sempre maggiore apertura dei
servizi professionali alle istanze concorrenziali e di trasparenza, rivedendo
le modalità di accesso alle professioni. Non sono un giurista e vi ho citato le
più urgenti ed evidenti quesitoni ma, a differenza delle altre coalizioni,
anche in questo caso è pubblicato online il piano preciso che potete consultare
integralmente a questo link: http://www.sceltacivica.it/agenda-giustizia
Quale
contributo può dare l'ispirazione cristiana al cristiano che fa politica?
Domenica 20 Gennaio a
Bergamo, invitato da Monti con gli altri 900 candidati di Scelta Civica (tra i
quali nessun Parlamentare), per l'inizio della campagna elettorale: la parola
con cui è iniziato il suo intervento è stata Speranza. Senza alcun dubbio credo che, oltre ad essere un virtù
teologale, essa sia una delle cifre più significative con le quali un cristiano
testimonia la sua Fede, a prescindere dai valori in cui afferma di credere.
“Sempre pronti a dare ragione della Speranza che è in voi”, siamo stati
esortati nella nostra qualità cristiana: io ritengo che al cristiano non sia
concesso il pessimismo, non solo per ragioni escatologiche. Credo siamo
chiamati a vivere nella nostra quotidianità la Fede in un Annuncio che ci rende
depositari dei sogni e delle preoccupazioni del famoso “prossimo”, che poi
altri non è che la persona che incrociamo in casa, appena fuori, ma anche
dall’altra parte della chat globale se in qualche modo essa attiene alla nostra
sfera d’influenza. Siamo chiamati a prenderci cura del Creato, perché come
scriveva a Diogneto l’anonimo della celebre lettera che descriveva lo
svilupparsi delle attività delle prime comunità cristiane, i cristiani “sono
nel mondo ma non del mondo”. E’ cosciente di questa libertà radicata nella
gioia che credo un cristiano debba affrontare l’impegno politico: cosciente che
la diversità è la stessa condizione che rende necessaria la prossimità nella
relazione, tutt’al più in politica, ove la dialettica deve tradursi in un alto
compromesso finalizzato al bene comune. A tale contributo di servizio non possiamo
voltare la testa: per qualcuno la vocazione politica segnerà la possibilità di
servire il prossimo in maniera più incisiva e sappiamo che il peccato di
omissione è forse il più sottovalutato ma il più frequente e spesso si cela
dietro la tentazione di rifiutare le responsabilità di scegliere. Così ho
scelto, amici: un “nipote di Maritain” che ha fatto una Scelta Civica è il
tratto che condivido con voi in risposta alle vostre domande. Mi scuso per la
fretta con la quale sono stato costretto a rispondere, talvolta con qualche
riga più lunga ma d’obbligo, alle vostre puntuali ed esigenti domande e spero
avremo modo di dibattere ancora per l’impegno in questa terra che ci accomuna.
Una conclusione personale
Mi ha motivato una scelta di non ritirarsi "Super
Partes", quella di Monti, che ha preferito "salire in
politica" rispetto al quieto vivere di Senatore a vita, già gradito alle
maggioranze trasversali come Presidente della Repubblica o Commissario Europeo.
Sto toccando con mano lo slancio innovativo di una Scelta Civica nata per unire sulla concreta base di contenuti e
persone credibili, non per dividere o contro qualcuno: non vi è candidato alcun
parlamentare su 900, nessun pregiudicato o con processi in corso: prima i
contenuti dell'Agenda, poi la società civile che la porti avanti, poi
l'apertura a chi vuole sostenerla; questo lo schema seguito da Monti, Olivero,
Riccardi, Montezemolo, Dellai, secondo uno stile sobrio. Credo sia l'unica novità reale rivoluzionaria di
cambiamento rispetto ad altri partiti,
l'unica via di speranza possibile nel panorama degli equilibri delle coalizioni
partitiche presenti nell'attuale scenario: una Scelta Civica e non di
contenitori che ripropongono ricette già viste, quasi non fossero stati essi
stessi, i maggiori partiti, a chiamare disperatamente un anno fa l'intervento
di un Professor Monti che tutto aveva da perdere ad accettare il ruolo
"sporco" per tutti. Sono gli stessi agglomerati partitici che non
hanno voluto cambiare la legge elettorale e le nomine di segreteria ed ora
sembrano piombati a predicare il nuovo, quasi venissero da Marte. Ho accettato
l'impegno di testimonianza ed adesione ad una
Scelta Civica fatta di competenze e
tensioni morali, per la quale ritengo tutti potremmo concentrarci cercando
di riportare in politica ciò che ci siamo promessi, secondo stile e contenuti a
noi cari ma spesso ignorati o mortificati.
Abbiamo visto i partiti e i loro "politici" chiamare Monti per disperazione, tentare di usarlo bloccando per fini elettorali importanti riforme e ora aggredirlo; io non dimentico cosa ha fatto quest'uomo per noi in chiave di stabilità europea e nazionale e credo che abbia avviato un percorso che dobbiamo sostenere convinti. Concludo qui questa non breve spiegazione politica, che a voi dovevo confidare più dettagliatamente in merito all'appello a partecipare per quei valori di giustizia e libertà cui mi sento chiamato a rispondere e che ho maturato anche grazie a voi negli ambienti associativi che abbiamo vissuto.
Accetto di impegnarmi secondo la libertà intellettuale che mi è stata insegnata proprio in quegli ambienti che mi hanno visto crescere e maturare: ho deciso di dare una testimonianza, senza vincoli o promesse, per sostenere questo movimento nuovo e a mio giudizio radicalmente efficace. Sogno possiamo farlo insieme, partendo proprio da questi primi passi. Se non ci interessiamo alla politica, questa continuerà comunque ad interessarsi di noi. C'era una volta gente pronta a scommettere tutto per un'idea, io ho deciso di fare altrettanto per una ragione d'amore che mi è stato insegnata, senza cedere a compomessi che possano ledere il fine ultimo della nostra eistenza, amare come Lui ci ha amato.
Abbiamo visto i partiti e i loro "politici" chiamare Monti per disperazione, tentare di usarlo bloccando per fini elettorali importanti riforme e ora aggredirlo; io non dimentico cosa ha fatto quest'uomo per noi in chiave di stabilità europea e nazionale e credo che abbia avviato un percorso che dobbiamo sostenere convinti. Concludo qui questa non breve spiegazione politica, che a voi dovevo confidare più dettagliatamente in merito all'appello a partecipare per quei valori di giustizia e libertà cui mi sento chiamato a rispondere e che ho maturato anche grazie a voi negli ambienti associativi che abbiamo vissuto.
Accetto di impegnarmi secondo la libertà intellettuale che mi è stata insegnata proprio in quegli ambienti che mi hanno visto crescere e maturare: ho deciso di dare una testimonianza, senza vincoli o promesse, per sostenere questo movimento nuovo e a mio giudizio radicalmente efficace. Sogno possiamo farlo insieme, partendo proprio da questi primi passi. Se non ci interessiamo alla politica, questa continuerà comunque ad interessarsi di noi. C'era una volta gente pronta a scommettere tutto per un'idea, io ho deciso di fare altrettanto per una ragione d'amore che mi è stato insegnata, senza cedere a compomessi che possano ledere il fine ultimo della nostra eistenza, amare come Lui ci ha amato.
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