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Visualizzazione dei post con l'etichetta chiesa

Cosa resta di una GMG

di Rocco Gumina Poche settimane fa si concludeva in Brasile la Giornata Mondiale della Gioventù. Tantissimi i partecipanti giunti da ogni angolo del pianeta per mostrare al mondo intero quanto sia importante annunciare Cristo. Grande la festa e la folla per le strade di Rio de Janerio. Infatti si sono calcolati nella sola messa conclusiva tre milioni di presenze. Attenta la riflessione attorno al tema dell’evento “Andate e fate discepoli tutti i popoli” (Mt 28, 19). Gioiosa l’attesa per la prossima Giornata che si svolgerà a Cracovia nel 2016. Ma, per i partecipati reali e virtuali, cosa resta della GMG? Disfatte le valigie, tornati a casa, ripreso il solito lavoro e la quotidiana fatica cosa ci si porta dietro che prima non si possedeva?

Un'altra preghiera del 15 di agosto

di un gruppo di omosessuali cattolici in “www.lavie.fr” del 15 agosto 2013 (traduzione: www.finesettimana.org ) Degli omosessuali cattolici che si sono opposti alla legge Taubira [“matrimonio gay”],  interpellano la Chiesa sul suo modo di considerare l'omosessualità. La Vie riproduce il loro  intervento.

La "Luce della Fede" come sguardo pieno sul mondo

di Rocco Gumina Il 29 giugno scorso è stata presentata l’enciclica Lumen Fidei . L’ultima di Benedetto XVI e la prima di Francesco. Il testo scritto a “quattro mani” e naturalmente firmato dal papa argentino, mostra in maniera evidente la qualità della relazione tra il papa emerito e il nuovo vescovo di Roma. Un rapporto, al di là della dimensione personale, fatto di continuità nell’umiltà, nella chiarezza, nella presa ferma delle responsabilità e di rimando delle azioni da operare. Un legame che ci richiama ai fondamenti del viver da uomini e da credenti con consapevolezza e maturità. Un’enciclica che partendo da questi presupposti viene indirizzata, a parer mio, a tutti i laici credenti e non come quando i primi grandi scrittori cristiani all’alba della cattolicità componevano le loro opere. Un testo che proprio per tali finalità, sembrerebbe una sorta di introduzione - ma allo stesso tempo approfondimento - sul nodo centrale per il cristianesimo e di richiamo per ogni altra c

E' credibile la Chiesa?

di don Severino Dianich da www.dimensionesperanza.it  Nella missione si è convinti di avere con la fede una grande ricchezza di vita e si vuole che anche gli altri possano condividerla. La forma visibile della vita dei cristiani è parte essenziale dell’atto comunicativo del Vangelo. Fra gli innumerevoli atti che compongono la missione, ce n'è uno dal quale dipende radicalmente l'esistenza della Chiesa: la comunicazione della fede a chi non crede in Cristo. È quello che il Nuovo Testamento chiama l' euanghélion . La Chiesa si è perpetuata lungo la storia solo perché ci sono stati credenti che hanno comunicato ad altri la loro fede, da una generazione all'altra e andando da una parte all'altra della terra. Il fatto risulta appariscente e assume una particolare rilevanza sociale e storica quando avviene in un popolo nel quale mai è stato annunciato il Vangelo, che non ha nella sua compagine sociale nemmeno una, oppure così poche comunità cristiane, pe

Giuseppe Lazzati: sentinella nella notte

di Rocco Gumina Il 5 luglio scorso, Papa Francesco con apposito decreto ha riconosciuto le virtù eroiche del Servo di Dio Giuseppe Lazzati. È certamente un passo importante in vista dell’approvazione canonica - ovvero accettata e proposta come da esempio per l’intera Chiesa cattolica sparsa nel mondo - della santità di questa esperienza. È altresì un segnale molto rilevante perché la comunità dei credenti in Cristo riconosce l’imitazione di stati di vita legati a scelte e a vicende che in pieno sono addentrate nella storia degli uomini come quelle politiche, culturali e sociali in genere. La storia di Giuseppe Lazzati è una di esse. Egli è stato: docente universitario; dirigente dell’Azione Cattolica; prigioniero in un campo di concentramento nazista; padre costituente - insieme a Dossetti, La Pira, Moro, Fanfani e molti altri - all’indomani del secondo conflitto mondiale; rettore per molti anni della più importante istituzione universitaria cattolica quella del “Sacro Cuore” di M

Il preferito di Vanity Fair

di Gerolamo Fazzini da www.vinonuovo.it Ho in mano l'ultimo numero di "Vanity Fair", che ha eletto Papa Francesco «uomo dell'anno». Il settimanale dedica al Pontefice la copertina col titolo «Francesco papa coraggio», riprendendo il j'accuse per le morti dimenticate dei migranti lanciato durante la visita a Lampedusa. Secondo " Vanity Fair" , i primi cento giorni di Bergoglio «lo hanno già messo in testa alla classifica dei leader mondiali che fanno la storia. Ma la rivoluzione continua».

Il "parroco" del mondo con il coraggio di cambiare

di Rocco Gumina Il Papa realizza la sua prima visita in qualità di vescovo di Roma e successore di Pietro a Lampedusa. Già questa, per i noti motivi sociali e politici, è una grossa notizia. Ma non si tratta solo di ciò. Infatti, l'intera gestazione e realizzazione di tale evento può farci intendere con giusto calibro qual è l'opzione ecclesiale del Papa "venuto da lontano". Una scelta profondamente legata e radicata alla semplicità evangelica compiuta integralmente in Cristo e ripresentata in figure come Francesco d'Assisi. Con essa il Papa argentino imprime una forza di volontà volta al cambiamento, pur rimanendo in assoluto legame con il magistero e le personalità dei suoi predecessori. Egli è in grado di leggere i segni dei tempi. Le sue scelte, le sue parole, i suoi gesti lo mostrano chiaramente. Così la Chiesa in continuità con la sua fondazione apostolica esprime sempre una giovinezza fresca e matura grazie alla sua essenza in perenne riforma.  

Riforme concrete. Preti e laici della Versilia scrivono al Papa

di Valerio Gigante da Adista Lo hanno preso sul serio, papa Francesco, quando parla di collegialità, quando sostiene che «il vero potere è il servizio» che ha «il suo vertice luminoso sulla Croce» e che, in quanto servizio, rimanda all’idea di «azione di governo» come «amministrazione», piuttosto che come imperium. Lo hanno preso sul serio, e gli hanno scritto, inviando a lui, ai vescovi toscani ed alla stampa le loro richieste di riforma nella vita della Chiesa. Sono un’ottantina di credenti della Versilia, la cui riflessione è stata guidata ed animata da tre preti piuttosto noti in zona: don Lenzo Lenzi, storico della Chiesa, esperto in particolare delle vicende ecclesiali del lucchese, parroco dei Sette Santi alla Darsena (la parrocchia cui appartiene anche la Chiesina del Porto, costruita da don Sirio Politi e dove giacciono le sue spoglie), animatore nel 2012 di una campagna di boicotaggio che ebbe una certa eco in zona e che chiedeva ai parrocchiani di evitare bar ed e

La Chiesa della testimonianza

di Lorenzo Banducci Lunedì ho visto un uomo vestito di bianco su un’isola in mezzo al mare. Papa Francesco ci ha regalato un'immagine romantica e densa di significati. Sono state forti e senza precedenti le sue parole che hanno scosso un’umanità gelida e indifferente, che hanno fatto tremare le nostre autorità intente, anche oggi, a districarsi nelle loro questioni piccolissime e del tutto insignificanti rispetto ai problemi che ingabbiano la vita delle persone, la vita dei più poveri.

Un anno da Nipoti

di Lorenzo Banducci Il 6 luglio 2012 passeggiavo per Pisa e, lo ammetto, avevo in testa tutto tranne che l’idea di creare un blog.

La mia ultima ora di religione

Diamo avvio alla nostra nuova collaborazione con gli amici di www.vinonuovo.it pubblicando questa lettera ricevuta da un maturando corredata da qualche spunto di riflessione sulla scuola. di Sergio Ventura Una lettera ricevuta da un maturando. E qualche riflessione su un luogo in cui passano molte di quelle ormai novantanove pecorelle fuggite dall'ovile

Campo estivo sulla cittadinanza attiva

Pubblichiamo oggi una breve presentazione offertaci dall’amico Giorgio Romagnoni di un’interessante iniziativa formativa sulla cittadinanza attiva. di Giorgio Romagnoni Ciao a tutti, Siamo un gruppo di amici provenienti da varie associazioni e con diverse storie di impegno sociale alle spalle. Dopo aver fatto vari incontri, abbiamo deciso di affrontare la sfida di mettere insieme le nostre diverse realtà in un campo estivo. Siamo partiti da due presupposti: innanzitutto sentiamo tutti il bisogno di parlare di cittadinanza attiva per risvegliare una coscienza collettiva rispetto al bene comune, in secondo luogo ci siamo resi conto che le realtà associative, pur avendo molto da dire a riguardo, non si relazionano molto tra loro. Convinti che dal reciproco confronto possono esserci davvero dei vantaggi per tutti, abbiamo deciso allora di metterci insieme in forma autogestita in base ad una adesione individuale per fare rete e per creare un database di attività sull’impegno

La formazione dei pastori e dei laici

di Pierino Boselli Il tema della formazione liturgica di pastori e laici appare indispensabile alla luce dell'icona additata da Giovanni Paolo II nella Lettera apostolica Novo millennio ineunte .

La Bibbia ebraica non è omofoba

di Pierre-Israël Trigano in “www.temoignagechretien.fr” del 20 giugno 2013 (traduzione: www.finesettimana.org ) Lungi dal condannare l'omosessualità, il Levitico invita ad umanizzare la relazione del maschile al femminile nella coppia.

Vi sono corpi celesti e corpi terrestri

di Hans Kung A noi uomini di oggi, con una mentalità scientifica si deve parlar chiaro: perché l’identità della persona rimanga conservata, Dio non ha bisogno dei resti corporei dell’esistenza terrena di Gesù ( come si manifesta nelle apparizioni di cui abbiamo parlato ieri – nota mia). Si tratta della Resurrezione a una forma di esistenza completamente diversa, forse paragonabile a quella della farfalla che prende il volo dal bozzolo di un bruco. Come il medesimo essere vivente si libera dalla vecchia forma di esistenza (“bruco”) per assumerne una inconcepibilmente nuova, interamente libera e aerea ( “farfalla”), così possiamo immaginarci la trasformazione del nostro io ad opera di Dio. Un’immagine. Non siamo tenuti a pensare alla resurrezione in termini fisiologici. Ma allora a cosa è legata la Resurrezione ? Non al sostrato, per principio continuamente mutevole, o agli elementi di questo determinato corpo, ma all’identità della medesima immutabile persona. La corporali

Laicità. Cristianizzazione senza Dio

di Enrico Chiavacci " D'ora in poi predicherò solo Cristo, e Cristo crocifiss o", esclama Paolo (cfr. 1Cor 2,2). La fede in Cristo non è un 'bagaglio di valori', ma è l'assunzione di un unico valore che deve dominare la mia intera esistenza, esserne il senso ultimo su cui io scelgo di misurare me stesso in ogni mia scelta concreta (o, se si vuole, storica). Questo unico valore è fare della propria esistenza un dono offerto a tutti i fratelli in umanità, buoni o cattivi, bianchi o neri, amici o persecutori. " Questo corpo che è per voi, questo sangue versato per voi e per tutti ": Gesù nella cena dichiara il senso del suo andare deliberatamente incontro alla croce, e con questo gesto supremo di dono accompagnare la storia, la vicenda intera della famiglia umana.

Ho conosciuto un prete "angelicamente anarchico"

di Luca Scarcia Questa che segue e' la mia testimonianza. Chi era don Andrea Gallo? Chi era questo vecchio prete dalla faccia scarna, amico di Fabrizio De Andre' e Fernanda Pivano? Conobbi don Andrea Gallo il 21 marzo 2008, in un bar nel centro di Asti. Ci presentò il mio amico Cosimo, che conosceva don Andrea da un bel po' di anni. Mi aspettavo un don Gastone Caoduro, ma comunista. Mi dovetti ricredere. Fu un incontro breve, il tempo di scolare qualche bottiglietta di Crodino e via. In quei minuti rimasi in silenzio, ad ascoltare quel vecchio prete che mi parlo' di diritti, di Costituzione, di amore per tutti e del Faber. Mi sembrava un turbine dotato di intelligenza. Prima di andare via, mi strinse forte la mano e mi lasciò il biglietto da visita della Comunità di San Benedetto al porto e mi disse di fargli visita. Su quel biglietto era riportata un frase di Dietrich Bonhoeffer: "Pregare e fare ciò che è giusto tra gli uomini".

Può esistere una giustificazione cristiana dell'eutanasia (2°parte)

di Giannino Piana (Prosecuzione dell'articolo pubblicato ieri) Osservazioni per un bilancio critico La provocazione di Küng, le cui argomentazioni vanno seriamente discusse, ci fa in ogni caso intuire che la questione dell'autodeterminazione di fronte alla morte è una questione complessa, meritevole come tale di attenta riflessione. Le ragioni a favore dell'autodeterminazione, comprese quelle di ordine teologico, sono tutt'altro che peregrine. Le argomentazioni contrarie, le quali fanno appello alla radicale indisponibilità della vita umana perché «dono» di Dio o perché dotata di una costitutiva «santità», risultano insufficienti: esse si collocano infatti a livello metaetico o parenetico, e in quanto tali non possono rivestire un carattere assoluto né tanto meno venire immediatamente trasposte in ambito normativo. La tradizione morale cristiana conosce del resto l'esistenza di consistenti eccezioni al divieto di uccidere, soprattutto sul terreno d

Può esistere una giustificazione cristiana dell'eutanasia? (1°parte)

di Giannino Piana in “Micromega” n. 4 del maggio 2013 L'eutanasia è una pratica presente in tutte le società e le culture - dalle più remote a quelle attuali - che ha assunto (e assume) tuttavia connotati e significati diversi a seconda delle modalità con cui viene eseguita e delle motivazioni che giustificano ad essa il ricorso. Senza entrare nel merito di un'indagine storica (e antropologica), che ci porterebbe lontano e che esula peraltro dall'intento di questo saggio, si può dire che l'eutanasia è oggi comunemente intesa come quell'insieme di azioni o di omissioni intenzionalmente e direttamente finalizzate a porre fine alla vita o ad accelerare la morte di un malato che versa in condizioni disperate. L'eutanasia risulta dunque motivata da un atteggiamento di pietà nei confronti di una persona che vive in una situazione particolarmente penosa e che si intende in tal modo sottrarre a ulteriori sofferenze. Questa restrizione dell'area semantica

Morire è ritrovare Dio

di don Andrea Gallo in “Il Sole 24 Ore” del 26 maggio 2013 Discorso pronunciato il 27 novembre 2008 per la morte del violoncellista Sergio Bonfanti. Ancora giovane, fui invitato alla Scala di Milano. Che splendore, quale musica! Avvolto in quell'atmosfera, per la prima volta mi venne da pensare: ma questo è un angolo del Paradiso! Angeli, arcangeli, cherubini, musica celestiale...