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Visualizzazione dei post con l'etichetta chiesa

L'avventura (ragionevole) dell'essere cristiani, dopo il novecento (3°parte)

di Eleon Borlini L’autotrascendenza e l’altro: il fondamento della morale Fatta salva la necessità dell’Io-corpo, l’antropologia filosofica che su di esso si fonda, e un rinnovato concetto di tempo, se lo svelarsi dell’essere nell’esistenza dell’uomo è, nel suo sistema di riferimento materiale, “da sempre”, e dunque ontologicamente fondamentale, ogni riflessione su di esso è da considerarsi un “atto secondo” della relazione originaria. L’essere-nel-mondo, per dirla con Heidegger, è la condizione di possibilità che rende l’uomo tale, poiché esso è da prima della riflessione stessa: esso è un trascendentale, o, meglio un esistenziale. Ora, è precisamente nella relazione con l’altro “ente” -per ora generico abitante del mondo, come nella teoria di Edelman- che anzitutto si dischiude la possibilità della libertà personale dell’uomo. Infatti, questa facoltà, che noi tutti sentiamo di avere, difficilmente potrebbe provenire dalla catena di causa ed effetto che sembra propria della

Ripensare il relativismo

di Christian Albini in “Viandanti” ( www.viandanti.org ) del 27 ottobre 2013 Credenti e no sono necessariamente avversari? Da sempre sostengo che non sia vero. Premetto che queste sono etichette fuorvianti, come ormai sostengono molti. Il «credente» è abitato dal dubbio e anche il «non-credente» conosce una sua fede e la ricerca. Tuttavia, sono categorie comode per semplificare i nostri discorsi, a patto di disinnescare alcuni luoghi comuni fuorvianti e dannosi. Uno dei più importanti riguarda il significato del linguaggio del relativismo, che ha segnato il pontificato di Benedetto XVI, e l’uso che se ne fa. A lungo, il dissenso rispetto alle posizioni prevalenti tra i vertici della gerarchia cattolica, soprattutto in campo etico-legislativo, è stato respinto ricorrendo a quest’accusa. Il relativismo fa parte di quei concetti il cui significato è stato irrigidito e che vanno ri-compresi e ri-letti. C’è bisogno di una nuova comprensione di parole che sono state sequestrate

L'avventura (ragionevole) dell'essere cristiani, dopo il novecento (2°parte)

Limiti delle neuroscienze: corpo oggetto ed Io-corpo Pur esercitando indubitabile fascino, al metodo scientifico adoperato nello studio delle neuroscienze, fondato sull’oggettivazione del corpo umano, e talvolta sulla sola analisi elettrochimica molto parziale del sistema nervoso centrale, sfugge qualcosa di fondamentale, ossia gli aspetti che rendono l’uomo tale, e ne qualificano l’essenza. La prima di queste è la capacità di trascendere l’esperienza attraverso l’intuizione. A questo proposito si riportano, sempre per analogia, alcune riflessioni del fisico-matematico R. Penrose, che si basano sulla critica dell’IA forte (assimilazione della coscienza ad un software, più o meno indipendente dall’hardware cerebrale), a partire da alcuni corollari del teorema di Goedel. Uno di essi afferma: esistono proposizioni deducibili dagli assiomi di un sistema formale evidentemente vere ma che non hanno una dimostrazione all’interno del sistema. In altre parole, si riesce a stabilire la v

Esequie Cristiane e Diritto Canonico: norme da rivedere?

di Lorenzo Banducci La vicenda di Erich Priebke, capitano delle SS durante la Seconda Guerra Mondiale in Italia condannato all’ergastolo per aver contribuito alla pianificazione e alla realizzazione del terribile eccidio delle Fosse Ardeatine, oltre a lasciarmi alquanto basito per l’irresponsabile gestione condotta da parte dello Stato Italiano da un lato e del Vicariato di Roma dall’altro spinge me ad intraprendere una riflessione sul significato del Rito Cristiano delle Esequie e su quella tanto discussa norma del Diritto Canonico che ne vieta la celebrazione in alcune circostanze.

L'avventura (ragionevole) dell'essere Cristiani, dopo il Novecento (1° parte)

di Eleon Borlini A mia nonna, affinché non perda la sua fede semplice e genuina proprio nel tempo dell’ultima prova. Il fondamento dell’essere cristiano: la Resurrezione come evento storico “ Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. Ed essi si dissero l'un l'altro: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?». E partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone». Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane. ” (Lc 24,30-35)

Una proposta di smilitarizzazione dei cappellani militari

di Luigi Mariano Guzzo I primi cristiani a chi chiedeva il battesimo, domandavano: “Fratello, scegli: o il battesimo o le armi?”. Quasi a significare che è evidente l’incompatibilità tra Vangelo e armi. Ma soprattutto ad indicare che l’unica strada percorribile per il cristiano è quella della non-violenza. E’ chiara, quindi, la contraddizione dei preti con le stellette, ovvero dei cappellani militari che assumono i gradi delle forze armate in quanto inseriti nella gerarchia militare. 

La strada intrapresa da Friburgo sui divorziati risposati

Pubblichiamo oggi un’intervista a Eberhard Schockenhoff, a cura di KNA (Katholische Nachrichten Agentur) in “www.domradio.de” dell'8 ottobre 2013 (traduzione: www.finesettimana.org ) Il teologo morale cattolico friburghese Eberhard Schockenhoff ritiene che le nuove linee di orientamento pastorale della diocesi di Friburgo siano un importante passo nel processo di riforma cattolico.

L'ateismo del credente

di Manuel Versari Credente è colui che si protende verso la verità della fede, è colui che cerca di realizzarla nel pensiero, è colui che sonda instancabilmente l'invisibile e l’ignoto, conscio che questa verità non è di facile accesso. Egli non è quindi portatore di un pensiero totalizzante e rigido, ma vive una situazione di reale inquietudine, come quella data da un pensiero notturno che non ti lascia andare a riposare. Carico di attesa, egli assapora da una parte il conforto di una luce rassicurante che è venuta per rischiarare le tenebre e dall’altra attende di scoprire ciò che questa luce gli mostrerà in futuro.

Migranti: stranieri anche per la Chiesa?

di Luciano Grandi da www.dimensionesperanza.it La parola migrazione raccoglie un fenomeno che interessa 214 milioni di persone, che si spostano per varie cause: il 50% di quelle persone fugge da una situazione economica e sociale drammatica (mancanza di cibo, difficoltà di accesso all'acqua potabile), mentre l'altra metà cerca riparo dalle 22 guerre in atto o dai ricorrenti disastri ambientali (alluvioni, terremoti) che interessano Asia e Africa. I migranti presenti nel nostro paese hanno raggiunto la cifra di 5 milioni, in rappresentanza di 194 nazionalità. Al loro interno vi sono 2,9 milioni di cristiani.

Il Dio "vivente" di Papa Francesco

di Rocco Gumina La recente intervista cha Papa Francesco ha rilasciato alla celebre rivista gesuitica La Civiltà Cattolica , permette di continuare un dibattito, più che altro giornalistico, mai tramontato circa le presunte “aperture” o “chiusure” della Chiesa e dei suoi pontefici sui temi considerati scottanti come l’omosessualità, l’aborto, i divorziati risposati ecc.

Le lettere dei Papi

di Lorenzo Banducci Dopo Papa Francesco è toccato a Joseph Ratzinger, già Papa Benedetto XVI, rispondere  agli stimoli di un non-credente sui temi della fede e, più nello specifico sulla figura di Gesù.

La parabola dell'intervista al Papa

di Joanne McPortland Vi presentiamo questa interessantissima parabola/commento all’intervista del Papa su La Civiltà Cattolica ad opera di Joanne McPortland tradotta dagli amici di www.vinonuovo.it

La mia settimana sociale dei cattolici italiani

di Lorenzo Banducci Torino te la immagineresti grigia, fredda e persino un po’ rigida. Popolata di persone in abiti scuri, che vagano con le loro valigette, perse nei loro pensieri e concentrate nei loro affari. Come in tutti i pregiudizi la falsità scompare di fronte alla realtà dei fatti. Torino e la sua gente, Torino e le sue vie mi hanno accolto con affetto e grande dolcezza dal 12 al 15 settembre per la 47° Settimana Sociale dei Cattolici Italiani. Torino ha saputo mostrare il suo lato migliore, che è fatto anche di quelle figure sul cui volto brilla incessante la luce della fede e di Cristo. Torino e i suoi “Santi Sociali”: da don Bosco ad Allamano, dal Murialdo al Cottolengo hanno illuminato dal Cielo questa importante momento per la Chiesa Italiana.

Papa Francesco, i non credenti e la coscienza

di Lorenzo Banducci Stavolta il Papa l’ha combinata grossa. Ammetto di averlo pensato per un attimo mentre leggevo la lettera indirizzata da Papa Francesco al quotidiano “La Repubblica”. Consiglio a ciascuno di prendersi in mano il testo insieme alle due lettere antecedenti (7 luglio 2013 e 7 agosto 2013 ) di Eugenio Scalfari per condurre una riflessione personale autentica su temi che non si risolvono in poche righe ma che interrogano nel profondo la vita di ciascuno di noi. Vorrei restare, per quanto possibile in questo spazio, generico e vago senza entrare nello specifico delle questioni affrontate nei tre testi.

Verso una «teologia della donna?»

di Françoise Renard (Rosée - Belgique) in “www.comitedela jupe.fr” del 31 agosto 2013 (traduzione: www.finesettimana.org ) Nel corso dell'intervista con i giornalisti che lo accompagnavano sull'aereo di ritorno dalla GMG di Rio il 31 luglio scorso, il papa ha parlato anche del ruolo delle donne nella Chiesa. Ancora una volta, provo un profondo disagio, non solo sentendo ripetere un “no”categorico alla prospettiva di ordinazione di donne, ma soprattutto sentendo un discorso fondato su una reale incomprensione della piena e semplice umanità delle donne. Le parole di Francesco fanno presagire la volontà di trovare delle vie di riconoscimento dell'azione delle donne nella Chiesa, ma la riflessione mi sembra mal impostata.

Quando si occupavano le cattedrali

Dopo la primavera-estate del 1968, la protesta del movimento studentesco a Parma investì nuovi campi della vita sociale e culturale della città, tra i quali quello religioso. La presenza e l’esperienza dei giovani cattolici all’interno delle mobilitazioni universitarie trasformarono spesso il dibattito religioso postconciliare degli anni Sessanta in aperto conflitto con le gerarchie ecclesiastiche. Quando, il 14 settembre 1968, venne occupata la cattedrale di Parma, i gruppi e le comunità del dissenso cattolico italiano non avevano ancora utilizzato questo strumento di lotta. Gli unici casi di occupazione di chiese venivano dalla Francia (Parigi durante il maggio francese) e dal Cile (Santiago, 11 agosto 1968) 44. I gruppi del dissenso religioso, quindi, concretizzarono la loro lotta in un luogo nuovo sia per i contestatori stessi, sia per la gerarchia ecclesiastica che per l’opinione pubblica: il Duomo di Parma. Questo carattere di novità e, di conseguenza, di imprevedibilità die

Una cultura per la pace e per il creato

di Simone Morandini da www.dimensionesperanza.it Cultura, pace e creazione sono termini che ritornano - con frequenza minore o maggiore - nella riflessione di R. Bertalot, quale l'abbiamo conosciuta dai suoi scritti, ma anche dalla sua viva voce, sia nel contesto dell'Istituto S. Bernardino che, già venticinque anni or sono, durante le Sessioni del SAE al Passo della Mendola. In questo breve saggio proponiamo alcuni elementi di riflessione sul loro rapporto, in un percorso che riprende e sviluppa temi appresi dallo stesso Bertalot, per evidenziarne la rilevanza nel contesto attuale.

In memoria di don Marco Bisceglia

di Emanuele Macca Ho appena terminato la lettura del libro di Rocco Pezzano, “Troppo amore ti ucciderà – Le tre vite di don Marco Bisceglia” (ed. Edigrafema). E mi è rimasto un nodo alla gola, come spesso mi capita quando condivido storie forti di altre persone identificandomi in pezzi delle emozioni che esse sanno trasmettere. Si parla di una persona che è stata sacerdote di formazione gesuita, guida spirituale nella principale parrocchia di Lavello (Potenza) dove fonda la “comunità di base” del Sacro Cuore legandosi così ai preti del dissenso rispetto alle Gerarchie Ecclesiastiche; all'arrivo delle forze dell'ordine per allontanarlo dalla parrocchia, la comunità di fatto si sfalda.

Scoppi la pace; mai più la guerra!

di Papa Francesco Quest’oggi, cari fratelli e sorelle, vorrei farmi interprete del grido che sale da ogni parte della terra, da ogni popolo, dal cuore di ognuno, dall’unica grande famiglia che è l’umanità, con angoscia crescente: è il grido della pace! E’ il grido che dice con forza: vogliamo un mondo di pace, vogliamo essere uomini e donne di pace, vogliamo che in questa nostra società, dilaniata da divisioni e da conflitti, scoppi la pace; mai più la guerra! Mai più la guerra! La pace è un dono troppo prezioso, che deve essere promosso e tutelato.

Lettera ad Adista sul "per molti" dell'istituzione dell'eucarestia

di don Enrico Chiavacci in “Adista” n 89 del 23 dicembre 2006 Per un ricordo riconoscente di Enrico Chiavacci. Il vescovo emerito di Roma Ratzinger, ai tempi in cui era impegnato su più fronti in una "controriforma" della riforma liturgica introdotta dal Concilio Vaticano II, aveva dato disposizioni, tramite il prefetto della Congregazione per il Culto divino, il card. Arinze, di cambiare la versione delle parole della consacrazione del calice, sostituendo il "per tutti" con "per molti", perché più aderente al testo latino del Missale Romanum. Così intervenne allora Enrico Chiavacci, con una lettera ad Adista, mostrando la sua sensibilità di parroco-pastore.