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La parabola dell'intervista al Papa

di Joanne McPortland

Vi presentiamo questa interessantissima parabola/commento all’intervista del Papa su La Civiltà Cattolica ad opera di Joanne McPortland tradotta dagli amici di www.vinonuovo.it


Ascoltate!

Un Papa uscì per dare un'intervista. E appena ebbe parlato, alcune delle sue parole caddero sui media, e quegli uccelli le divorarono prima ancora che potessero essere ascoltate.

Altre sue parole caddero su quanti non capirono il loro contesto. Ricevettero il suo messaggio con gioia, ma appena capitò loro di comprendere quanto sarebbe stato difficile vivere quelle parole il loro entusiasmo si seccò come delle piantine nell'arsura.

Alcune delle sue parole caddero in mezzo a gente stravagante che credeva che queste parole contraddicessero tutto ciò per cui avevano lavorato, e questa stravaganza nei loro cuori soffocò il messaggio, così essi dissero "Non c'è nessun frutto qui per noi".

E alcune delle sue parole caddero come pioggia buona sugli appezzamenti di terreno fertile che altri avevano ridotto a semplice polvere. Il suo messaggio cadde come un balsamo risanatore nei cuori, nelle menti e nei corpi di persone che si erano abituate ad andare in giro zoppicando. Nell'intimo di alcune persone le parole del Papa esplosero come delle pigne in un fuoco nel bosco, tirando fuori nuova vita dalla sterilità.

Il seme dell'intervista del Papa crebbe e portò frutto dando il trenta, il sessanta o il cento.

Gesù spiegò nel dettaglio ai suoi confusi apostoli il senso della parabola su cui questo racconto è basato e i molti rischi che esistono nella proclamazione del Vangelo di fronte al mondo. Da nessuna parte, però, quella spiegazione include la frase «Il seminatore avrebbe dovuto tenere per sé il seme».


Lasciamo che chi ha orecchie ascolti. E rendiamo grazie

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