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Crisi e futuro della Chiesa

Lectio Magistralis del card. Walter Kasper alla Accademia Cattolica di Brescia 1. Esperienze personali con la Chiesa Il tema che tratterò di seguito è: “Crisi e futuro della Chiesa”. Non me ne occupo solo da oggi con la Chiesa; questo tema mi interessa da quando posso pensare, e sono ormai più di 70 anni. Perciò desidero cominciare questa conferenza con delle note biografiche, per chiarire che quello della “Chiesa” non è per me un tema con cui abbia a che fare solo a livello accademico o per “dovere d’ufficio”. La Chiesa ha a che fare qualcosa con me, la mia vita e la mia esperienza di vita. Si tratta della mia Chiesa. Sono cresciuto prima e durante la Seconda Guerra Mondiale, nel periodo del nazismo e della guerra, quando la Chiesa, da noi in Germania, non se la passava bene. Il vescovo della nostra diocesi era stato cacciato dai nazisti. Nel campo di concentramento di Dachau c’era un grande blocco per i sacerdoti e, alla fine della guerra, molte chiese erano rid

Come dobbiamo rispondere a Dio?

di Lorenzo Banducci Nell’udienza generale diquesta mattina (26 settembre 2012) il Sommo Pontefice Benedetto XVI ha voluto porre al centro della sua catechesi il ruolo e la sacralità della Liturgia come “ scuola di preghiera nella quale Dio parla a ciascuno di noi, qui ed ora, e attende la nostra risposta ”. Ribadendo poi il suddetto concetto il Santo Padre ha anche sottolineato come debba essere “ servizio da parte del popolo e in favore del popolo ” e che “ il popolo di Dio debba partecipare all’opera di Dio ”. Tutti questi concetti, e altri ribaditi anche nel seguito della catechesi, sono ovviamente da me condivisi e si trovano messi nero su bianco dalla CostituzioneConciliare sulla Sacra Liturgia dal titolo “Sacrosanctum Concilium”.

Il cristiano non può convertire l'uomo contemporaneo se non è in completa simpatia con le sue aspirazioni.

Da allora un'altra soluzione si presenta allo spirito come più soddisfacente e più  efficace della « condanna ». E sarebbe la seguente: scoprire e dimostrare che, nella   sua essenza, la  Religione della terra  non è altro che uno slancio verso il  ciclo che si ignora, cosicché le energie che sembrano così minacciose alla Chiesa  sono al contrario un afflusso nuovo che può ravvivare il vecchio fondo cristiano.  Non  condannare, ma battezzare e assimilare.  E' chiaro che il Mondo nascente (il solo che   conta) sarebbe virtualmente convertito in un solo colpo, se si riconoscesse che la   nuova divinità che egli adora è precisamente il Dio cristiano più profondamente   compreso. E' possibile questa congiunzione dei due astri divini? Io credo di sì, ed   ecco attraverso quali gradi ho pensato che possa effettuarsi. Per l'esplicazione degli splendori di Cristo-Universale, il Cristianesimo, senza cessare  di essere per la Terra l'acqua che purifica, e l'olio che

Quanti più ne mietete, tanti più diventiamo. Seme è il sangue dei cristiani!

Non è soltanto la plebaglia cieca che gode dei supplizi ingiusti che ci sono inflitti, e che ci insulta. Persino tra di voi, magistrati, c'è chi cerca di guadagnarsi il favore popolare  con  tali  ingiustizie.  Se ne  gloriano,quasi  che  tutto  quanto voi potete contro di noi non dipenda dal nostro arbitrio. Certo sono cristiano, perché voglio esserlo. Tu condannerai me, se lo voglio io. Ma siccome il potere che hai  su di me non l'avresti se io non volessi, codesto potere  appartiene al mio volere e non al tuo potere. Quindi anche  il volgo inutilmente gode delle nostre vessazioni. Siamo noi  ad avere il diritto di trionfare, perché siamo noi che preferiamo essere condannati anziché separarci da Dio. I nostri  nemici dovrebbero, al contrario, piangere e non godere, dal  momento che noi otteniamo ciò che abbiamo scelto. Voi ci  trascinate davanti ai tribunali: qui ha luogo il nostro combattimento, nel quale lottiamo col rischio della vita per la  verità. E' vittoria

Er Batman e la CEI

di Lorenzo Banducci   “In questo contesto inevitabilmente denso di significati, sarà bene che la cittadinanza inquadri con molta attenzione ogni singola verifica elettorale, sia nazionale sia locale e quindi regionale […]. Quale solidarietà sociale infatti, se si rifiuta o si sopprime la vita, specialmente la più debole?” Con queste parole il 22 marzo 2010, alla vigilia delle elezioni regionali , la Conferenza Episcopale Italiana decise di schierarsi apertamente a sostegno di quei candidati che, stando ai loro “programmi sempre più chiaramente dichiarati”, avessero sostenuto la difesa e la tutela della vita fin dal concepimento.

La Donazione di Costantino

Mi accorgo che si aspetta ormai di sapere qual delitto io imputi ai romani pontefici: un delitto, per vero, grandissimo commesso o per supina ignoranza o per sconfinata avarizia, che è una forma di soggezione a idoli, o per vano desiderio di dominare, cui sempre si accompagna la crudeltà. Essi, per tanti secoli, o non compresero la falsità della  Donazione di  Costantino  o crearono essi stessi il falso; altri, seguendo le orme degli antichi pontefici, difesero come vera quella donazione che sapevano falsa, disonorando, cosí, la maestà del papato, la memoria degli antichi pontefici, la religione cristiana e causando a tutto il mondo stragi, rovine, infamie. Dicono essere loro Roma, loro il regno di Sicilia e di Napoli, loro Italia, Francia, Spagna, Germania, Inghilterra: tutta l’Europa occidentale, in una parola. Tale pretesa si conterrebbe nel testo della  Donazione . Ah, sí! Sono tuoi tutti questi Stati? hai intenzione, sommo pontefice, di ricuperarli tutti? spogliare tutti i so

Indietro di 200 anni

di Lorenzo Bianchi Il titolo ricalca una frase pronunciata dal recentemente scomparso Car. Martini, in merito alla domanda se per caso la Chiesa fosse o meno al passo con i tempi. Tralasciando il fatto che sarebbe interessante chiedersi a quali “tempi” si riferisse l’intervistatore, è indubbio che una risposta ad una tale domanda è necessaria: quando qualcuno avanza una sfida è doveroso rispondere, senza necessariamente scendere con il piede di guerra ma giusto per chiarire la questione.   Partendo da una prospettiva del tutto generale, generica, è ovvio nonché doveroso ricercare sempre e comunque migliorie ed innovazioni: questo aspetto fu una delle maggiori linee guida all’interno del Concilio Vaticano II, e noi tutti in quanto cattolici non possiamo fare a meno di seguire tali indicazioni. Ma ciò si ebbe anche in tempi “antichi”: il Concilio di Trento, dagli ignoranti in materia ritenuto un “summit oscurantista”, diede invece avvio a delle importantissime riforme in o

Inno in onore della martire Eulalia

La martire non risponde nulla, ma d’improvviso si slancia, sputa negli occhi del tiranno, poi manda gli idoli in frantumi, e calpesta la farina sacra contenuta nei turiboli. Immediatamente due carnefici dilaniano il suo petto di giunco, le infliggono due uncini di ferro nei fianchi virginei dilaniandola fino alle ossa, mentre Eulalia conta le sue ferite. «Ecco che tu scrivi su di me, o Signore: quanta gioia mi dà leggere questi segni che parlano delle tue vittorie, o Cristo! Anche il sangue di porpora che sgorga dal mio corpo proclama il tuo nome santo!». Così ella cantava, senza pianto né gemito, piena di gioia e di coraggio; l’anima sua non sente il terribile dolore e le membra inondate di sangue che sgorga senza posa lavano il suo corpo come a una calda sorgente. Ed ecco l’ultima tortura: non più lo squarcio lacerante fino alle ossa come un vomere nelle carni, ma da ogni parte le fiamme delle torce le avvolgono i fianchi ed il petto. La sua chioma profumata le si era r

La legge in Tommaso D'Aquino

Di Niccolò Bonetti In questo mio articolo vorrei tentare di illustrare la visione tommasiana della legge,che, pur essendo fondata in maniera metafisica,è bel lontana da essere una visione legalistica o assolutistica bensì è dinamicamente aperta alla contingenza storica con tutte le sue eccezioni e problematicità. Per Tommaso la legge è "una regola o misura dell‘agire, in quanto da essa uno viene spinto all‘azione o ne viene allontanato: legge infatti deriva da legare, poiché obbliga ad agire". Essa ordina la parte al tutto in ambito politico cioè il bene particolare al bene comune della comunità e solo al popolo o alla persona pubblica (eletta dal popolo) spetta ordinare la società al bene comune tramite la legge. Non a caso la persona privata,al contrario del magistrato non ha forza coercitiva e può solo ammonire e tentare di persuadere mentre tale forza è posseduta dal popolo o dalla persona pubblica, a cui spetta di infliggere la pena. Inoltre è evidente che la legge

Che cosa possiamo fare per la Chiesa?

di Lorenzo Banducci   “Che cosa puoi fare tu per la Chiesa?” Questa frase, con la quale il Cardinal Martini concluse la sua ultima intervista pubblicata dal Corriere della Sera sette giorni fa, rimbalza in maniera incredibile nella mia mente da una settimana.   Una Chiesa, definita dal Cardinale, indietro di 200 anni, una Chiesa che necessita di conversione e di riscoprire la Parola.   Non mi ero mai posto tale domanda in tutta la mia vita e ancora una volta il Cardinal Martini è riuscito a centrare una problematica di fondamentale importanza. Troppo spesso ci perdiamo (soprattutto quelli che come me hanno incarichi di responsabilità in associazioni laicali) in estenuanti riunioni e dibattiti che non portano a nulla di concreto per le nostre comunità e per le nostre Diocesi. In questo periodo della mia vita mi sto occupando di parecchie cose, ma quello che stiamo facendo su "Nipoti di Maritain" ormai da più di 2 mesi è ciò che mi avvicina più che mai

Il cattolicesimo è la religione della coincidenza degli opposti

Pare non possano darsi opposizioni che essa [la Chiesa] non riesca ad abbracciare.Da molto tempo la Chiesa si gloria di riunire in sé tutte le forme di Stato e di governo, di essere cioè una monarchia autocratica il cui capo è eletto dall’aristocrazia dei cardinali e in cui c’è tuttavia tanta democrazia che – senza alcun riguardo per il ceto o per l’origine – anche l’ultimo pastore d’Abruzzo (…) può diventare quel sovrano autocratico.La sua storia conosce esempi del più stupefacente accomodamento ma anche della più rigida intransigenza, di una capacità della più virile resistenza e insieme di femminea arrendevolezza, in uno strano miscuglio di orgoglio e di umiltà. E’ a stento concepibile che un rigoroso filosofo della dittatura autoritaria come il diplomatico spagnolo Donoso Cortés ed un ribelle come Padraic Pearse che con carità francescana si è dedicato con abnegazione al povero popolo irlandese,alleandosi coi sindacalisti siano stati entrambi buoni cattolici. Ma anche da un punto d

La Conversione di Agostino:l'esperienza del "Tolle e legge"

11. 25. Ammalato nello spirito di questa malattia, mi tormentavo fra le accuse che mi rivolgevo da solo, assai più aspre del solito, e i rigiri e le convulsioni entro la mia catena, che ancora non si spezzava del tutto che sottile ormai mi teneva, ma pure mi teneva. Tu, Signore, non mi davi tregua nel mio segreto. Con severa misericordia raddoppiavi le sferzate del timore e del pudore, per impedire un nuovo rilassamento, che, invece di spezzare quel solo esiguo e tenue legame esistente ancora, l'avrebbe rinvigorito da capo, e stretto me più saldamente. Mi dicevo fra me e me: "Su, ora, ora è il momento di agire"; a parole ero ormai incamminato verso la decisione e stavo già quasi per agire, e non agivo. Non ricadevo però al punto di prima: mi fermavo vicinissimo e prendevo lena. Seguiva un altro tentativo uguale al precedente, ancora poco ed ero là, ancora poco e ormai toccavo, stringevo la meta. E non c'ero, non toccavo, non stringevo nulla. Esitavo a morire all

La forza e il coraggio di avere e manifestare un pensiero

di Marzio Paoli   Viviamo in tempi di crisi o, per usare la famosa espressione della Arendt, “oscuri”. I motivi, per pensare questo, sono molti ma, per rendersene conto, può bastare riflettere sulla incapacità quasi generale di avere un pensiero e delle idee da manifestare e confrontare. Quando si invitano le persone a riflettere e fare proposte su temi fondamentali e attuali, ci si imbatte in un’ assenza spaventosa di un pensiero “allenato” a fare il suo “mestiere”, e quello che è più sconcertante è che si ha quasi paura e una grande sfiducia a riflettere insieme agli altri. Si ha l'impressione che esprimere idee e ragionare insieme , per cercare di comprendere meglio il senso del nostro vivere presente e futuro, sia qualcosa di inutile se non di pericoloso. D'altra parte le poche esperienze che in genere si fanno a livello di ascolto, dialogo, confronto e discussione sono quasi sempre scoraggianti un po' in tutti gli ambienti, chiesa compresa. Dove si

Chiesa e mafia

di Vincenzo Fatigati Quando la telecamera di qualche giornalista riprende l’interno di un bunker che ha ospitato la latitanza di qualche camorrista, talvolta, oltre all’arsenale e ai quaderni contabili del clan (dove vengono appuntati nomi di affiliati e agenti corrotti), affianco ai vari oggetti- simbolo che manifestano l’ostentazione pacchiana del potere e lo sfarzo di famiglie malavitose; registra la aberrante convivenza con immagini religiose: figurine di santi, statue di Padre Pio, rosari, crocifissi e in certi casi anche Bibbia e testi sacri . Parecchi elementi di spicco di feroci e sanguinari clan sono stati trovati in possesso di oggetti sacri , senza che ciò venga minimamente percepito come stridente con la propria condotta morale. Si pensi solo alla casa - bunker di “Sandokan” Schiavone ( e di suo figlio), o anche al pluripregiudicato Diana. Per citare i più famosi.

Il cattolicesimo è vita e la Chiesa è un organismo spirituale

Le posizioni conservatrici non possono essere mantenute che per opera dell'ignoranza sistematica e consapevole o involontaria e in buona fede. Riconosco senza esitazione che la coscienziosa indagine storica intorno alle origini cristiane e intorno all'evoluzione ecclesiastica, vulnera in radice parecchi dei nostri principi fondamentali per tutto ciò che concerne i dogmi e le istituzioni. Riconosco senza esitazione che il dominio del miracolo si restringe ogni giorno di più, data la possibilità sempre più vasta di ridurne le propozioni a cause naturali constatabili. Io so e sento sempre più il valore di queste obiezioni, il quale potrebbe cadere se potessimo in compenso appellarci trionfalmente all' ethos  cristiano della Chiesa, ad un incomparabile spirito religioso in essa e da essa alimentato, e se invece noi non trovassimo negli scritti approvati dei suoi maestri di ascesi e di morale, nelle pratiche abituali dei suoi confessori e dei direttori di coscienza, nelle biogr

Elogio del modernismo

Cosa rappresentò il movimento modernista nella storia della Chiesa? Domanda spontanea e che tuttavia e dubbio se consenta risposta: giacché nessuno può sapere se il mutare dell'atteggiamento della Chiesa non sarebbe stato lo stesso senza il moto modernista, se questo abbia accelerato o ritardato (la reazione che suole aversi al prospettarsi di un pericolo, e che suole eccedere per dimensioni il pericolo stesso) quel mutamento. Il modernismo nasceva dalla esigenza di quella parte delle classi colte non distaccata dalla religione, di averne una meno ancorata a risposte date molti molti secoli addietro, magari nel mondo degl'imperatori cristiani di Bisanzio, meno legata a problemi, a preoccupazioni scomparse dall'orizzonte dell'uomo europeo da qualche secolo; dalla esigenza di una religione fatta per gli uomini e che non può prescindere dall'uomo storico qual e in un dato momento, né pretendere di dare agli adulti il pane degl'infanti. Ma sorgeva altresì

Sulle questioni più "calde" della società e della Chiesa, la voce coraggiosa e profetica del card. Martini

Adista - 31 agosto 2012 Negli ultimi anni, il cardinale Carlo Maria Martini affrontò i temi spinosi della modernità e della Chiesa in numerosi libri, colloqui ed interviste. Nel volume scritto insieme al medico e senatore del Pd Ignazio Marino nel volume  Credere e conoscere , (Einaudi, 2006), affermò sull' omosessualità : «In alcuni casi la buona fede, le esperienze vissute, le abitudini contratte, l’inconscio e forse anche una certa inclinazione nativa possono spingere a scegliere un tipo di vita con un partner dello stesso sesso». «Non è male che, in luogo di rapporti omosessuali occasionali, due persone abbiano una certa stabilità e quindi in questo senso lo Stato potrebbe anche favorirli». Matrimonio no, insomma, ma riconoscimento di alcuni diritti fondamentali, sì. Unioni civili  - «Non condivido le posizioni di chi, nella Chiesa, se la prende con le unioni civili»: «Se alcune persone, di sesso diverso oppure dello stesso sesso, ambiscono a firmare un patto per dar

Carlo Maria Martini, il Cardinale.

di Lorenzo Banducci “La crescente capacità della medicina consente di protrarre la vita pure in condizioni un tempo impensabili. Senz’altro il progresso medico è assai positivo. Ma nello stesso tempo le nuove tecnologie che permettono interventi sempre più efficaci sul corpo umano richiedono un supplemento di saggezza per non prolungare i trattamenti quando ormai non giovano più alla persona. Il punto delicato è che per stabilire se un intervento medico è appropriato non ci si può richiamare a una regola matematica, da cui dedurre il comportamento adeguato, ma occorre un attento discernimento che consideri le condizioni concrete, le circostanze e le intenzioni dei soggetti coinvolti. In particolare non può essere trascurata la volontà del malato, in quanto a lui compete, anche dal punto di vista giuridico salvo eccezioni ben definite, di valutare se le cure che gli vengono proposte sono effettivamente proporzionate. Del resto, questo non deve equivalere a lasciare il malato in

Fra la vita e la morte

  . di Niccolò Bonetti Rileggendo i miei ultimi due articoli mi sono rento conto di essere stato troppo schematico e ideologico. Volevo quindi sfumare,precisare,approfondire un po' alcune valutazioni. Si può parlare di vita umana da tutelare fin dal concepimento ma ritengo forzato parlare di persona umana se l'encefalo non si è formato E' l'anima intellettiva ,che è la cifra costitutiva della persona umana,non il DNA o altre caratteristiche e non si può parlare di anima intellettiva senza un encefalo. "Ammettere che il feto umano, dall’istante della sua concezione, riceva l’anima intellettiva quando la materia non è ancora in nulla disposta a questo riguardo, è ai miei occhi un’assurdità filosofica. È tanto assurdo quanto chiamare bebè un ovulo fecondato. Significa misconoscere completamente il movimento evolutivo, che viene in realtà considerato un semplice movimento di aumento o di crescita(Maritain,1967)."

Ratio et amo

di Lorenzo Bianchi   Uno degli attributi che possiamo assegnare a Dio è senza dubbio quello della razionalità nel suo massimo grado: ciò è comprensibile per due vie, una induttiva l’altra deduttiva. La seconda è la più facile da osservare e si basa sull’ordine stesso delle cose esistenti, nient’altro che la quarta via tomista dei gradi di perfezione: se noi possiamo dirci razionali, vi deve essere necessariamente un ente che lo sia in massimo grado il quale sia causa di tale razionalità, “e questo chiamiamo Dio”. La prima è un po’ al contrario: proprio perché siamo dotati della razionalità, ci riesce più o meno facile notare un certo ordine di perfezione in tutto ciò che ci circonda (solo per dirne una, il meccanismo stesso della vita). Ora, molti di questi fattori riscontrabili o sono totalmente indipendenti dalla nostra volontà (la fotosintesi clorofilliana funzionerà sempre nel

La fede non è una scelta

Cerchiamo di capire dunque in che consista la chiamata che crea gli eletti, i quali non sono eletti perché hanno creduto, ma sono eletti perché credano. Il Signore stesso ne svela assai bene la natura con le parole: Non siete voi che avete scelto me, ma io ho scelto voi . Infatti se fossero stati scelti perché avevano creduto, evidentemente sarebbero stati loro per primi a sceglierlo con il credere in lui, e così avrebbero meritato di essere scelti. Ma esclude completamente questa ipotesi chi dice: Non siete stati voi che avete scelto me, ma io ho scelto voi . Fuor d'ogni dubbio anch'essi lo hanno scelto, quando hanno creduto in lui. Quando dice: Non siete stati voi che avete scelto me, ma io ho scelto voi , questo solo ne è il significato: non sono stati loro a sceglierlo in modo da farsi scegliere da lui, ma fu lui che li scelse in maniera da farsi scegliere da loro. La sua misericordia infatti li prevenne , secondo la grazia, non secondo il debito. Egli li scelse dal m

La macchina sociale necessita d'un poco di immoralità come lubrificante. (Nicolás Gómez Dávila)

Di Niccolò Bonetti "Nei sogni, e nel comportamento quotidiano - cosa comune a tutti gli uomini - io vivo la mia vita prenatale, la mia felice immersione nelle acque materne: so che là io ero esistente." (Pasolini ,1974) Mai un tema è stato segnato da maggior ipocrisia e in nessun ambito emerge con maggior forza il grave offuscamento nei riguardi dei valori morali fondamentali quanto sul tema dell'aborto. Com'è noto,nella quasi totalità dei paesi occidentali,in nome del diritto assoluto e incondizionato della donna di disporre del proprio corpo,si è giunti a permettere l'infanticidio nei primi tre mesi di vita. Un'intera categoria di persone umane è stata privata di protezione giuridica e abbandonata all'arbitrio assoluto di altri individui che possono liberamente eliminarli se i primi non sono “graditi”e compatibili con le aspirazioni o i desideri soggettivi della società consumistica e con le sue false libertà e illusorie libertà. Com

Vivono nella loro patria, ma come forestieri.

V. 1. I cristiani né per regione, né per voce, né per costumi sono da distinguere dagli altri uomini. 2. Infatti, non abitano città proprie, né usano un gergo che si differenzia, né conducono un genere di vita speciale. 3. La loro dottrina non è nella scoperta del pensiero di uomini multiformi, né essi aderiscono ad una corrente filosofica umana, come fanno gli altri. 4. Vivendo in città greche e barbare, come a ciascuno è capitato, e adeguandosi ai costumi del luogo nel vestito, nel cibo e nel resto, testimoniano un metodo di vita sociale mirabile e indubbiamente paradossale. 5. Vivono nella loro patria, ma come forestieri; partecipano a tutto come cittadini e da tutto sono distaccati come stranieri. Ogni patria straniera è patria loro, e ogni patria è straniera. 6. Si sposano come tutti e generano figli, ma non gettano i neonati. 7. Mettono in comune la mensa, ma non il letto. 8. Sono nella carne, ma non vivono secondo la carne. 9. Dimorano nella terra, ma hanno la loro citta

Contro la cultura della vita e per la cultura della morte

Di Niccolò Bonetti Mi ha sempre destato una certa perplessità una certa cultura della vita cattolica per cui la vita è un bene assoluto e indisponibile, da difendere a tutti i costi. Mi è sempre parso un po' pagano elevare la vita biologica ad un valore cosi' alto e un pericoloso cedimento alla cultura contemporanea, incapace di accettare la realtà indifferibile e ineliminabile della morte. Non critico l'impegno contro l'aborto né contro l'eutanasia attiva , battaglia che ovviamente condivido, ma mi inquieta la difesa strenua della vita biologica quando quelle spirituale,intellettuale,affettiva e relazione se ne sono andate. Com'è noto, la Congregazione della Dottrina della Fede in risposta ai vescovi americani stabili' che idratazione e alimentazione non costituiscono, in linea ordinaria, accanimento terapeutico. Al di là di condividere questa tesi o meno, rimane il fatto che l'accanimento a voler mantenere in vita con ogni mezzo o quasi

Il coraggio dei dentisti del 1933

di Lorenzo Banducci Sfogliando “L’Osservatore Romano” di qualche giorno fa mi è capitato sotto gli occhi un articolo di AnnaFoa nel quale si narra della coraggiosa opposizione operata da partedell’associazione internazionale dei dentisti in difesa dei colleghi ebrei chein Germania dal 1933 non poterono più esercitare la propria attività medica. Una difesa condotta strenuamente e portata avanti nel nome della dignità professionale ma anche della democrazia. La mozione che fu approvata durante il congresso internazionale di Edimburgo diceva così : “ In nessun caso questioni di razza, di religione o di politica possono restringere la libertà e l’esercizio della professione dei nostri colleghi .” Una frase questa che, pronunciata nel 1933 mentre in Europa stavano dilagando i totalitarismi, ha il sapore di anticipare i tempi in tema di diritti e di libertà individuali.

Per una pastorale inclusiva delle persone omosessuali nelle comunità cristiane

di Emanuele Macca In questi anni la ricerca di una pastorale specifica per le persone omosessuali sta prendendo un risalto sempre maggiore almeno nelle principali diocesi italiane per merito di alcuni gruppi di omosessuali cristiani sia con taglio ecumenico che prettamente cattolici. Trattandosi ancor oggi di un tema spesso tabù nelle comunità parrocchiali questi gruppi son dovuti nascere spontaneamente o, talvolta, con l’appoggio più o meno visibile di alcuni sacerdoti abituati ad intervenire in situazioni di emarginazione e disagio sociale; non a caso colui che ha dato origine in Italia al movimento degli omosessuali credenti, Ferruccio Castellano, prima del suo drammatico suicidio, ha trovato in Don Luigi Ciotti una persona accogliente che ha aperto le porte del Gruppo Abele agli aderenti al gruppo di Torino “Davide e Gionata”. (1)

Esiste una vendetta cristiana?

Pare che la vendetta non sia lecita. Infatti : 1. Chiunque usurpa un compito di Dio commette peccato. Ma la vendetta è un compito di Dio, secondo quel testo del Deuteronomio [32, 35]: « A me la vendetta e il castigo ». Quindi qualsiasi vendetta è illecita. 2. La persona di cui ci si vendica non è tollerata. Invece i malvagi vanno tollerati, poiché nel commentare il passo del Cantico [2, 2]: « Come un giglio tra le spine », la Glossa [ord.] afferma: « Non è veramente buono chi non è stato capace di sopportare i malvagi ». Quindi di costoro non ci si deve vendicare. 3. La vendetta si compie con dei castighi, i quali causano il timore servile. Ora, la nuova legge non è una legge di timore, ma di amore, come dice S. Agostino [Contra Adamant. 17]. Perciò almeno nel nuovo Testamento la vendetta non è lecita. 4. Si dice che si vendica colui che si rifà delle ingiurie subite. Ora, neppure al giudice è lecito punire quelli che lo offendono personalmente, stando alle parole del