di Niccolò Bonetti
L’ecumenismo è l’unica chance per le chiese cristiane di
essere ascoltate. Non è semplicemente un' opzione fra le tante ma un dovere
irrinunciabile di ogni comunità ecclesiale.
Un cristianesimo diviso fra tante chiese reciprocamente
intolleranti le une rispetto alle altre non può che apparire agli occhi dei non
credenti ben poco credibile.
Solo se i cristiani su un numero sempre maggiore di temi
parleranno con un voce sola potranno essere ritenuti degni di ascolto e
considerazione.
Vorrei ricordare in questo articolo a grandi linee un grande
successo ottenuto da parte del dialogo fra Chiesa cattolica e le chiese
protestanti cioè la Dichiarazione congiunta sulla Dottrina della Giustificazione del
1999.
Dopo un lungo lavoro durato
decenni si è giunta infatti ad “comprensione condivisa della giustificazione”.
Si è arrivati insomma ad un consenso sostanziale sul tema
che ovviamente non esclude e non è incompatibile con le diverse elaborazioni su
singoli punti caratteristiche delle varie chiese.
Per entrambe le chiese la giustificazione
è opera della Trinità e” l’incarnazione, la morte e la resurrezione di Cristo
sono il fondamento e il presupposto della giustificazione”.
I credenti ,infatti,sono accettati da Dio e ricevono lo Spirito
Santo non in base ai loro meriti, ma
soltanto per mezzo della grazia, e nella fede nell’opera salvifica di Cristo.
Solo Cristo è il mediatore “attraverso
il quale Dio nello Spirito Santo fa dono di sé e effonde i suoi doni che tutto
rinnovano” e “soltanto per mezzo di lui noi siamo giustificati dal momento che
riceviamo questa salvezza nella fede”.
L’uomo è incapace di
salvarsi solamente con le proprie forze e dipende interamente per la salvezza
dalla grazia salvifica di Dio.
La giustificazione è opera della
grazia.
Quando i cattolici dicono
che l’uomo coopera all’azione della grazia “essi considerano tale personale
assenso non come un’azione derivante dalle forze proprie dell’uomo, ma come un
effetto della grazia”.
Quando i luterani affermano che “l’uomo è incapace di cooperare
alla propria salvezza, poiché, in quanto peccatore, egli si oppone attivamente
a Dio e alla sua azione salvifica” non negano che l’uomo possa rifiutare l’azione
della grazia e che ci sia una“ sua personale e piena partecipazione nella fede,
che è operata dalla stessa parola di Dio”.
Dio perdona per grazia il
peccato dell’uomo e lo libera dal potere del peccato donandogli una vita nuova
in Cristo e facendo agire in lui un amore attivo mediante lo Spirito Santo.
Entrambe le chiese affermano
che pur essendo il dono della grazia svincolato dalla cooperazione umana essa
rinnova profondamente la vita del cristiano.
Solo per mezzo della fede si
è salvati,una fede che tuttavia non è inoperosa ma rinnova la vita del
cristiano in virtù dell’amore che Dio ha donato al momento della giustificazione.
Anche se mediante il
battesimo l’uomo è giustificato e rinnovato,durante la sua esistenza terrena “l’uomo
non è svincolato dal dominio che esercita su di lui il peccato e che lo stringe
nelle sue spire”.
I luterani esprimono questa
verità dicendo che il cristiano è nello stesso tempo giusto e peccatore.
Egli infatti ,pur essendo
giustificato, deve riconoscere che in lui abita ancora il peccato e l’opposizione
a Dio.
Non è tuttavia per i
luterani un peccato che domina l’uomo e lo separa da Dio “poiché esso è
«dominato» mediante Cristo al quale il giustificato è unito nella fede ; così
il cristiano, finché vive sulla terra, può condurre pur in modo discontinuo una
vita nella giustizia”.
Per i cattolici invece il
battesimo toglie il peccato ,non toglie tuttavia l’inclinazione al male ,la concupiscenza,
che viene dal peccato e spinge il credente al peccato.
Essendo il peccato tuttavia
una scelta personale,la semplice concupiscenza non merita la condanna alla
morte eterna.
Entrambe le chiese affermano
che Cristo ha compiuto e superato la
Legge ,questo ovviamente non toglie che i comandamenti siano
ancora in vigore per il giustificato.
Sia cattolici che luterani
concordano sul fatto che il cristiano al momento della prova non deve contare
sulle proprie forze ma affidarsi completamente a Dio e che le opere buone sono il
frutto della giustificazione e contribuiscono ad una crescita della grazia del
cristiano.
Per i cattolici "le buone opere, compiute per mezzo della grazia e dell’azione dello Spirito Santo, contribuiscono ad una crescita nella grazia, di modo che la giustizia ricevuta da Dio è preservata e la comunione con Cristo approfondita".
I luterani ,pur affermando che la giustizia in quanto accettazione da parte di Dio e partecipazione alla giustizia di Cristo è sempre perfetta,concordano sul fatto che i suoi effetti possano crescere.
Per i cattolici "le buone opere, compiute per mezzo della grazia e dell’azione dello Spirito Santo, contribuiscono ad una crescita nella grazia, di modo che la giustizia ricevuta da Dio è preservata e la comunione con Cristo approfondita".
I luterani ,pur affermando che la giustizia in quanto accettazione da parte di Dio e partecipazione alla giustizia di Cristo è sempre perfetta,concordano sul fatto che i suoi effetti possano crescere.
Il documento si conclude
affermando che “sono accettabili le differenze che sussistono per quanto
riguarda il linguaggio, gli sviluppi teologici e le accentuazioni particolari
che ha assunto la comprensione della giustificazione” ma che tuttavia sussiste
una convergenza di fondo sulle verità fondamentali della giustificazione al di là
delle diversità di linguaggio teologico che si è cristallizzata lungo i secoli.
Credo che questo documento abbia
rappresentato una speranza per una
sempre maggiore comunione fra le chiese,comunione che non può che passare
tramite un sempre maggiore dialogo e approfondimento di tutto ciò che ancora ci
divide.
(Niccolò Bonetti)
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