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Il peccato è inevitabile, ma tutto sarà bene, e tutto finirà bene



Con la mia abituale semplicità mi ero spesso domandata come mai la grande e preveggente sapienza di Dio non avesse impedito il sorgere del peccato. Perché in quel caso, pensavo, tutto sarebbe stato bene. Questo impulso curioso doveva essere assolutamente abbandonato; tuttavia ne ricavavo pianto e sofferenza, senza ragione né discernimento.
Ma Gesù, che in questa visione m'informò di tutto quanto avevo bisogno, mi rispose con questa parola, e disse: “Il peccato è inevitabile, ma tutto sarà bene, e tutto finirà bene”.
In queste parole io vidi un profondo e meraviglioso segreto nascosto in Dio, segreto che egli ci rivelerà in cielo. Allora vedremo chiaramente il motivo per cui egli lasciò entrare il peccato nel mondo, e perciò saremo nella gioia senza fine.
Ma nella mia mente oscura dicevo a Nostro Signore con grande spavento: “Ah, buon Signore, come può tutto essere bene nonostante il gran danno che il peccato ha causato alle tue creature?”. E desideravo con audacia di avere una qualche spiegazione più chiara che avrebbe alleviato la mia angustia.
 Il nostro Signore benedetto rispose con grande dolcezza e amabilità, rivelandomi che il peccato di Adamo era il peggior danno che fosse mai stato fatto o mai sarà fatto sino alla fine del mondo. Mi fece notare che questo è chiaramente conosciuto dalla Chiesa. E mi insegnò a contemplare la gloriosa riparazione da lui fatta: riparazione incomparabilmente più gradita a Dio e più gloriosa per la salvezza dell'uomo di quanto non sia stato dannoso il peccato di Adamo. Noi dovremmo in tale insegnamento fare attenzione particolarmente a questo: “Dal momento che ho trasformato in bene il danno più grande, dovete dedurre che trasformerò in bene qualsiasi altro male, che di quello è più piccolo”.

(...)
Dal primo momento in cui ebbi queste rivelazioni, spesso desiderai sapere più chiaramente cosa intendesse nostro Signore. Più di quindici anni dopo, mi fu data in risposta una comprensione spirituale e mi fu detto: “Bene, vorresti sapere cosa ha inteso il tuo Signore e conoscere il senso di questa rivelazione? Sappilo bene: amore è ciò che lui ha inteso. Chi te lo rivela? L’Amore. Che cosa ti rivela? Amore. Perché te lo rivela? Per amore. Rimani salda nell’amore, e lo conoscerai sempre più a fondo. Ma in lui non conoscerai mai cose diverse da questa, per l’eternità”.
Così vidi con assoluta certezza che Dio prima ancora di crearci ci ha amato, di un amore che non è mai venuto meno, né mai svanirà. In quest’amore egli ha fatto tutte le sue opere, tutto quello che è vantaggioso per noi, e in quest’amore la nostra vita dura per sempre. Quando siamo stati creati abbiamo avuto un inizio, ma l’amore nel quale ci ha creati in lui da sempre, senza principio. Tutto questo noi lo vedremo in Dio, durante l’eternità.

Giuliana di Norwich, Libro delle Rivelazioni

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