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Commento al vangelo 18 luglio 2018: Mt 11,25-27

Beato chi vive la sapienza come dono! Questo sarebbe l'insegnamento di oggi. Dopo lo sbrocco, con la stizza del Gesù deluso che, convinto che avrebbero saputo e potuto fare di meglio, ha inveito contro tre città individualiste, inospitali e ingrate – troppo tronfie per lasciarsi scomporre dalla prodigiosa piccolezza di Dio – abbiamo, nel cuore dell'insuccesso della missione, una confessione, un ringraziamento e un riconoscimento: «Ti rendo lode, o Padre». Grazie a Dio, non siamo abbastanza abituati al fatto che l'unico Maestro ha imparato a ritornare piccolo insegnando, sporcandosi di vita e inzuppandosi di sudore; si giunge a ringraziare per i piccoli esempi quotidiani dei piccoli che il Padre ci pone accanto. Gesù ha il primato dell'offrirsi come piccolezza totale, anticipando qui il suo farsi Nulla sulla Croce; alimenta la nostra fede di gridare, in libera e tenera intimità: Papà, grazie! Ci mostra come il rifiuto si faccia occasione di un rinnovato incontro con il Padre, se glielo si affida. Ma non per scappare dagli uomini, bensì per imparare che nulla è dovuto, che non tutto rispecchia i parametri della sicura efficienza e che totalmente Dio abita quel rifiuto. Non ci sediamo sul successo e neppure mitizziamolo; impariamo da quello sbotto che si tramuta in lode a riconoscere il fallimento in quanto tale; limite, di fronte all'illimitatezza divina. La piccolezza sembra davvero il presupposto per una relazione di autentica vicinanza: il Figlio, che non ha (e non è) che Nulla, approfondisce la accoglienza totale dal Padre: tutto è ricevuto da Lui. Ricevuti nella fraterna compagnia di Gesù, possiamo ricevere ogni cosa filialmente. Padre e Figlio si conoscono nell'abisso, solo loro, ma in una vastità mai chiusa: il Figlio incarnato rivela e si rivela, rivela il Padre e la volontà affidabile di farsi piccolo accanto ai piccoli. Ce ne rende partecipi proprio l’unico che accede ai segreti del Padre e che sceglie a chi rivelarli. Chi da noi è escluso perché avrebbe troppo poco da dare è il principale destinatario del tangibile amore del Padre. Il piccolo, benedetto quanto il Figlio che ha scelto la piccolezza del Nulla, non pone limiti alla mendicanza, smisurata, di Spirito e sapienza.

Mercoledì 18 luglio 2018
+ Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 11,25-27
In quel tempo, Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo»..

commento a cura di Piotr Zygulski

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