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Visualizzazione dei post con l'etichetta chiesa

La riforma spirituale della Chiesa e dell'Italia

di Lorenzo Banducci Mi ha molto colpito l’ormai famoso discorso pronunciato da Papa Francesco lo scorso 22 dicembre alla Curia in cui declinava le 15 malattie della stessa. Malattie peraltro estremamente valide per qualsiasi cristiano e istituzione/associazione/aggregazione ecclesiale.

Se la CGIL difende le feste

di Lorenzo Banducci Devo dire che mi ha fatto molto piacere scoprire casualmente in rete che la CGIL, in occasione di queste feste natalizie, ha lanciato una campagna nazionale per un’alternativa ai consumi festivi.

Dio in prima serata

di Lorenzo Banducci Parlare di Dio in prima serata nel 2014 e farlo non con il classico punto di vista catechetico ed ecclesiale risulta veramente particolare. A Benigni va il grande   merito di averci provato.

Benedetto XVI e i divorziati risposati

di Lorenzo Banducci   Su suggerimento di Vatican Insider sono andato a ricercarmi un vecchio intervento di Ratzinger del 2005 nel quale, fra varie tematiche, affrontava, in risposta a una domanda di un prete, la questione dei “divorziati risposati”. Qui vi proponiamo l’estratto in cui Benedetto XVI accennava alla soluzione proposta dalle Chiese Ortodosse, ma soprattutto diceva di non avere ricette rapide a questa questione perché se da un lato c’è da tutelare il bene della comunità e quello del Sacramento, dall’altro c’è da aiutare la sofferenza delle persone. L’intervento del Papa lasciava dunque presagire l’apertura verso un dibattito aperto all’interno della Chiesa senza che però poi vi fosse una concreta discussione fino al Sinodo di quest’anno.

Esempi

di Lorenzo Banducci   Non è facile parlare di Brittany Maynard e della sua storia, ma è evidente che la sua scelta di porre fine, tramite il suicidio assistito, alla propria vita prima che la malattia, che l’aveva colpita, facesse il proprio corso ci lascia tutti quanto mai in riflessivo silenzio.

Sessualità e santità

di Michele Ginesio (da www.dimensionesperanza.it) Frugando nello scri­gno della Qabbalah, la mistica ebraica che ha avuto un'ef­fervescente fioritura nel Medioevo, si trova un gioiello prezioso: la Let­tera sulla santità. Si tratta d'una breve composizione letteraria, scritta in forma di lettera, sul tema dell'at­to sessuale coniugale. Nella Qabbalah non è pre­sente la visione negativa della sessualità, che aveva messo solide radici nel ra­zionalismo ebraico, ed era anche presente nell'am­biente cristiano medio­evale. In essa ricompare lo sguardo generalmente positivo proprio della vi­sione biblica, dove la di­mensione erotico-sessuale è profondamente ancorata alla dottrina della creazione compiuta da Dio, nella quale tutto è «buono». In quest'ottica l'unione fisi­ca sponsale riacquista la dignità e la purezza origi­naria.

Chi ha paura di Halloween?

di Lorenzo Banducci   Halloween non è sicuramente una festa della tradizione cristiana e rimanda, per certi aspetti, a un mondo, quello dell’occulto e dell’esoterico, che non ha molto a che fare con quello luminoso di Cristo.

Nuova politica industriale per riformare il lavoro

di Lorenzo Banducci Diamo spazio oggi a un’intervista esclusiva al professor Faioli docente di diritto del lavoro a Roma sul tema tanto dibattuto in queste ore del Jobs Act.

Problema giovanile e/è questione ecclesiale

di Rocco Gumina   “Prendete nelle vostre mani la vostra vita e vogliate decidere di farne un autentico e personale capolavoro”. Così Giovanni Paolo II si rivolgeva nel 1985 ai giovani genovesi. L’invito del Papa polacco, recentemente canonizzato, stimola il mondo giovanile alla responsabilità personale, ecclesiale e civile per rispondere alla chiamata alla santità proposta da Dio e pertanto per rendere l’esistenza un capolavoro. Tali parole hanno un oggettivo significato in ogni parte del globo sia nei Paesi dove il cattolicesimo è ampiamente diffuso e radicato, sia nelle terre destinate alla prima evangelizzazione. Tuttavia, in un territorio così ricco di problematiche sociali, politiche e ambientali – qual è il mezzogiorno italiano dove si trova la nostra Sicilia – questo invito mette chiaramente in risalto come il problema giovanile dell’assenza di formazione e preparazione umana, del lavoro, di una prospettiva credibile per progettare il futuro si leghi a filo doppio al

A proposito del "segno di pace"

di Emanuele D’Onofrio Diamo spazio a un'interessante intervista degli amici di Aleteia al professor Andrea Grillo docente di liturgia sul documento della Congregazione per il culto divino che aveva come tema il "segno di pace". Il recente documento della Congregazione per il culto divino ha riacceso il dibattito su un gesto antico e interpretato in molti modi dalle comunità cristiane dei cinque continenti La lettera inviata alcuni messi fa ha scoperto il velo su un mare di differenze nella pratica liturgica di tutte le comunità cristiane. Come già raccontato da Aleteia qualche settimana fa il documento inviato dalla Congregazione per il culto divino qualche mese fa agli episcopati di tutto il mondo chiedeva che il “segno della pace”, rito che appartiene al momento dell’Eucarestia nella celebrazione della messa, sia svolto con sobrietà e moderazione, e soprattutto, che si riveda la pratica di accompagnarlo con canti specifici. Questa presa di posizione d

Divorzio breve. La voce del Forum delle Associazioni Familiari

di Lorenzo Banducci Presentiamo oggi un’interessantissima intervista a Simone Pillon consigliere del Forum Nazionale delle Associazioni Familiari sul “divorzio breve” recentemente approvato alla Camera dei Deputati. Auspichiamo davvero che sul tema il dibattito non si spenga e che il testo uscito dalla Camera possa essere rivisto al Senato magari allargando la discussione a tutte le problematiche che colpiscono le nostre famiglie. In questo forse dovrebbero essere bravi i parlamentari Cattolici dei vari partiti. Perché non cogliere la palla al balzo e provare ad affrontare in modo organico tutte le politiche familiari?

Fra Cristoforo e il Cristianesimo che soccorre gli irrequieti

di Domenico Bilotti Se volessimo schematicamente dividere in due tronconi la critica manzoniana sui personaggi de “I Promessi Sposi”, avremmo probabilmente quelli che vedono nei personaggi di Manzoni funzioni narrative molto tornite, ma sempre strumentali a uno svolgimento logico-morale, da un lato, e quelli che, invece, sottolineano la dignità e l’autonomia di ogni singola voce, anche la più piccola (anche la “comparsa”, si direbbe al cinema), dall’altro. 

Francesco potrebbe avere un'altra opportunità di esprimersi sulle unioni gay

di John L. Allen in “ncronline.org” del 3 gennaio 2014 (traduzione: www.finesettimana.org ) Non capita spesso che la vita reale generi un esperimento di laboratorio che aiuti a risolvere un dibattito storico, ma la politica italiana può creare proprio una tale opportunità per fare luce su una questione biografica chiave relativa a papa Francesco. Dato che il tema è lo status legale delle relazioni tra persone dello stesso sesso, il parere del papa ovviamente assume un interesse non meramente storico.

Capodanno "alternativo"

di Giorgio Mandoli e Lorenzo Banducci   Montagne candidamente imbiancate sullo sfondo. Un profondo avvallamento. I boschi con alberi spogli dalle parti. Una serie di edifici non troppo grandi sparsi in un territorio non così vasto. Tutto questo compone, come in un quadro, il Monastero di Bose e rende reale il sogno di Enzo Bianchi che ha saputo vedere, partendo da un insieme di cascine, un luogo in cui mettere in piedi una comunità monastica, un luogo in cui avvicinarsi a Dio.

Ve la racconto io la FUCI

di Lorenzo Banducci Ogni tanto fermarsi fa bene. Consente di distendersi un attimo, rilassarsi, guardarsi intorno, concentrarsi sull’essenziale. In tal senso va interpretata la mia sparizione temporanea dalla rete e dal blog “Nipoti di Maritain” che ormai da un anno e mezzo porto avanti insieme ad amici e amiche sparsi per il Bel Paese.

Quali luoghi, quali riti per i funerali di domani?

di Christian de Cacqueray, Jean Ruellan, Frédéric Mounier in “La Croix” del 29 ottobre 2013 (traduzione: www.finesettimana.org ) «La soggettivizzazione, fondata sull' “io”, fa problema per la Chiesa» Dichiarazioni di Christian de Cacqueray (direttore del Service catholique des funérailles ), raccolte da Frédéric Mounier Di fatto, i cimiteri sono sempre meno frequentati. Un numero sempre maggiore di defunti e di loro parenti neppure vi entrano, soprattutto per l'aumento delle cremazioni, della dispersione delle ceneri, e quindi della scomparsa delle tracce lasciate dai defunti. Inoltre, si constata un cambiamento importante nel tono delle celebrazioni: sono ormai molto personalizzate. Si parla del defunto: “Per me era... Per lui ero...” Questa soggettivizzazione, fondata sull' “io”, fa problema per la Chiesa, perché il suo rito è fondato su un “noi”, su una dimensione collettiva di affiliazione e su una trascendenza. Propone, nel percorso funebre, una spe

I cimiteri si adattano alla laicizzazione della morte

di Frédéric Mounier in “La Croix” del 29 ottobre 2013 (traduzione: www.finesettimana.org ) Le ceneri umane sono lì, sparse ai piedi degli alberi. A pochi passi dall'entrata del cimitero  intercomunale di Joncherolles (Seine-Saint Denis), in prossimità del crematorio, che riceve 1200 corpi all'anno, il “Giardino del ricordo” ha un'atmosfera di tranquillità. Voluto in tutti i comuni di più di 2000 abitanti dalla legge del 19 dicembre 2008, riguardante la cremazione, ormai parte preponderante delle esequie, il “Giardino del ricordo” di Joncherolles ha conosciuto un'evoluzione interessante. Ce la spiega Mathieu Legrand, suo conservatore: “In teoria, le ceneri devono essere versate nel “pozzo delle ceneri”. Il pozzo, chiuso da una piattaforma di ciottoli, è circondato da un memoriale composto di targhe nominative che ricordano le identità dei defunti. Ma, ecco che “gli alberi sono diventati sepolture. È un modo diverso di vivere il lutto”, constata il conservat

L'avventura (ragionevole) dell'essere cristiani, dopo il novecento (3°parte)

di Eleon Borlini L’autotrascendenza e l’altro: il fondamento della morale Fatta salva la necessità dell’Io-corpo, l’antropologia filosofica che su di esso si fonda, e un rinnovato concetto di tempo, se lo svelarsi dell’essere nell’esistenza dell’uomo è, nel suo sistema di riferimento materiale, “da sempre”, e dunque ontologicamente fondamentale, ogni riflessione su di esso è da considerarsi un “atto secondo” della relazione originaria. L’essere-nel-mondo, per dirla con Heidegger, è la condizione di possibilità che rende l’uomo tale, poiché esso è da prima della riflessione stessa: esso è un trascendentale, o, meglio un esistenziale. Ora, è precisamente nella relazione con l’altro “ente” -per ora generico abitante del mondo, come nella teoria di Edelman- che anzitutto si dischiude la possibilità della libertà personale dell’uomo. Infatti, questa facoltà, che noi tutti sentiamo di avere, difficilmente potrebbe provenire dalla catena di causa ed effetto che sembra propria della

Ripensare il relativismo

di Christian Albini in “Viandanti” ( www.viandanti.org ) del 27 ottobre 2013 Credenti e no sono necessariamente avversari? Da sempre sostengo che non sia vero. Premetto che queste sono etichette fuorvianti, come ormai sostengono molti. Il «credente» è abitato dal dubbio e anche il «non-credente» conosce una sua fede e la ricerca. Tuttavia, sono categorie comode per semplificare i nostri discorsi, a patto di disinnescare alcuni luoghi comuni fuorvianti e dannosi. Uno dei più importanti riguarda il significato del linguaggio del relativismo, che ha segnato il pontificato di Benedetto XVI, e l’uso che se ne fa. A lungo, il dissenso rispetto alle posizioni prevalenti tra i vertici della gerarchia cattolica, soprattutto in campo etico-legislativo, è stato respinto ricorrendo a quest’accusa. Il relativismo fa parte di quei concetti il cui significato è stato irrigidito e che vanno ri-compresi e ri-letti. C’è bisogno di una nuova comprensione di parole che sono state sequestrate

L'avventura (ragionevole) dell'essere cristiani, dopo il novecento (2°parte)

Limiti delle neuroscienze: corpo oggetto ed Io-corpo Pur esercitando indubitabile fascino, al metodo scientifico adoperato nello studio delle neuroscienze, fondato sull’oggettivazione del corpo umano, e talvolta sulla sola analisi elettrochimica molto parziale del sistema nervoso centrale, sfugge qualcosa di fondamentale, ossia gli aspetti che rendono l’uomo tale, e ne qualificano l’essenza. La prima di queste è la capacità di trascendere l’esperienza attraverso l’intuizione. A questo proposito si riportano, sempre per analogia, alcune riflessioni del fisico-matematico R. Penrose, che si basano sulla critica dell’IA forte (assimilazione della coscienza ad un software, più o meno indipendente dall’hardware cerebrale), a partire da alcuni corollari del teorema di Goedel. Uno di essi afferma: esistono proposizioni deducibili dagli assiomi di un sistema formale evidentemente vere ma che non hanno una dimostrazione all’interno del sistema. In altre parole, si riesce a stabilire la v