Si
è svolto lo scorso 21-22 ottobre
a Todi il secondo convegno organizzato dal "Forum delle persone e delle associazioni di ispirazione
cristiana nel mondo del lavoro".
A un
anno di distanza dal primo ritrovo a Todi le associazioni cattoliche radunate
hanno prodotto un documento propositivo.
Nel
testo le varie associazioni (MCL, Confartigianato, Confcooperative, Compagnia
delle Opere, CISL, ACLI e Coldiretti) hanno innanzitutto rottamato l'intero
sistema politico/partitico italiano: "tanti,
troppi sono gli elementi che testimoniano la loro [dei partiti] persistente incapacità di procedere
ad un autonomo rinnovamento di culture, modelli organizzativi, gruppi
dirigenti". Essi si sono poi proposti di "generare proposte nuove tanto nel
CONTENITORE quanto nei contenuti".
Tralasciando
stavolta la questione dei "contenuti" che mi trovo peraltro a
condividere in buona parte (riduzione
dei costi della politica; riordinamento e semplificazione dell'assetto dello
Stato; nuova legge elettorale; occupazione giovanile; patto fiscale fra
famiglie, imprese e lavoro; onestà, rigore morale e sobrietà per la politica)
è sul CONTENITORE che sono rimasto veramente basito.
Come
possono pensare delle associazioni di proporre direttamente loro stesse come
"generatrici" di un nuovo contenitore politico per i Cattolici
italiani? Non staranno per caso pensando di sostituirsi alla politica visti i
fallimenti di quest’ultima (peraltro con un endorser di tutto rispetto quale è
la CEI)?
Le
associazioni dovrebbero preoccuparsi di formare
cristiani impegnati nel Mondo e, nello specifico, nel mondo del
lavoro. La politica è un'altra cosa rispetto a tutto questo e spetta
primariamente ai partiti e alle istituzioni.
Finchè
dunque il forum avrà lo scopo di proporre "contenuti" farà quello che
ogni cristiano dovrebbe fare: mettersi
in gioco con le proprie idee. Ma se per caso dai contenuti si decidesse di
passare ai "contenitori" sarà solo il naufragio dell'associazionismo
cattolico costretto ad uscire dai propri compiti, dalle proprie finalità e dai
propri carismi per tentare di immischiarsi (spinto dalla Conferenza Episcopale)
nelle vicende politiche nostrane, con il rischio di venire inghiottito dall'oceano
dell’anti-politica.
La
politica la salveranno politici nuovi, adeguatamente formati, umili ed
innamorati del bene comune. Plasmarli, farli crescere e formarli sulla base di
un nuovo umanesimo (ancora tutto da costruire) sarà il compito delle nostre associazioni.
(Lorenzo Banducci)
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