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Ma dove andranno i "saggi"?


di Lorenzo Banducci

 Difficile poter stare tranquilli in questa fase politica così ingarbugliata per il nostro paese. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano dopo vari giri di consultazioni (le prime avevano portato all’incarico a Pierluigi Bersani) ha deciso di affidare le sorti del Paese a un gruppo di “saggi” bipartisan con il compito di costruire un programma di riforme economiche ed istituzionali intorno alle quali far convergere i partiti.


Le domande che mi sorgono spontanee adesso sono: ma dove andranno questi signori? Come potranno far convergere forze politiche tanto diversificate? Intorno a quali punti potrebbe esservi una via di uscita?

In pratica si troveranno a proporre una serie di punti intorno ai quali già non c’è stata convergenza fra le coalizioni. Stiamo parlando di riforme istituzionali, riforma della legge elettorale, interventi in economia per dare respiro e crescita.

I presupposti non sono positivi ma si tratta di un ultimo, estremo e disperato tentativo da parte di Giorgio Napolitano di dare un governo al nostro paese. La stabilità che manca e della quale avremo bisogno andava però cercata prima del voto cambiando la legge elettorale per portare il paese verso un sistema maggioritario.

I partiti da canto loro nel post-voto sono rimasti tutti ancorati alle loro posizioni di origine con il rischio di condurci a sbattere contro il muro. Devastante soprattutto l’atteggiamento dei parlamentari del Movimento 5 Stelle. Puntano chiaramente al caos. Non appoggeranno alcun governo che non sia totalmente del M5S. Bersani avrebbe voluto portarli con sé fino al Parlamento/baratro per mostrare al paese il loro rifiuto palese con voto contrario ai punti da loro stessi sostenuti in campagna elettorale. Se si formerà un governo di grande coalizione saranno gli unici a guadagnarci qualcosa in termini elettorali e la prossima volta che torneremo alle urne (sicuramente non così lontana) saranno pronti a far man bassa di voti.

Già da qualche giorno rifletto su un’ipotesi folle da per uscire da questo stallo, ovvero di affidare totalmente la responsabilità di formare un nuovo governo ai “grillini”. Occorre che anche questi signori inizino a prendersi delle responsabilità di fronte ai propri elettori e ai cittadini italiani. Non possono permettersi di rimanere, anche adesso che sono dentro il Parlamento, dall’altra parte delle barricate a criticare, sproloquiare ed insultare. Proviamo ad affidar loro la guida di questo paese e vediamo cosa faranno. Se i problemi si risolvessero e tutto andasse per il meglio ci sarebbe solo da essere felici. Se però le cose andassero male ed iniziassero a promuovere proposte irricevibili e folli sarebbe facile per i partiti stessi staccare la spina a questo governo mostrando al paese quella componente oscura e tenebrosa che si cela dietro il movimento grillino.

Il PdL, d'altro canto, si è dimostrato ancora una volta una forza politica poco moderataHa il terrore di restare fuori dalla scelta per le principali cariche dello Stato. Appare pronto a tutto pur di ottenere un Capo dello Stato proveniente dalla sua area politica. Conoscendo ormai bene Berlusconi e i suoi sappiamo che non sono spinti dalla responsabilità: ce l’hanno abbondantemente dimostrato con il caso del ministro Terzi che ha scambiato una sua "sopravvivenza politica" con il caso dei marò. Scherzano sulla pelle dei militari così come scherzano sulla pelle degli italiani: quanto durerà la loro fase “responsabile”? Appena il vento girerà saranno pronti a staccare la spina al governo di larghe intese e a trascinare il paese al voto.

Adesso è però il tempo dei “saggi”. A noi resta solo la speranza di una rapida ed indolore via di uscita, anche se il ritorno alle urne è molto più vicino.

(Lorenzo Banducci)

 

 

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