1).
L‘uomo, ci avverte la Scrittura [Sir 3, 21], non si deve spingere
verso ciò che supera la sua ragione: «Non cercare le cose troppo
difficili per te». Ora, ciò che è di ordine razionale ci è dato
sufficientemente dalle discipline filosofiche. Conseguentemente non
vi è posto per un‘altra scienza.
2)
Non vi è scienza che non tratti dell‘ente: infatti non si conosce
altro che il vero, il quale coincide con l‘ente. Ora, la filosofia
tratta di ogni ente e anche di Dio, tanto che una parte della
filosofia viene denominata teologia, ossia scienza divina, come dice
Aristotele [Met. 6, 1]. Quindi non è necessario ammettere un‘altra
scienza all‘infuori delle discipline filosofiche.
In
contrario
Nell‘epistola
a Timoteo [2 Tm 3, 16] leggiamo: «Tutta la Scrittura è ispirata da
Dio e utile per insegnare, convincere, correggere, formare alla
giustizia». Ora, la Scrittura divinamente ispirata non rientra nelle
discipline filosofiche, che sono un ritrovato della ragione umana. Di
qui l‘utilità di un‘altra dottrina di ispirazione divina, oltre
alle discipline filosofiche.
Dimostrazione
Era
necessario per la salvezza dell‘uomo che, oltre alle discipline
filosofiche oggetto di indagine razionale, ci fosse un‘altra
dottrina procedente dalla divina rivelazione. Prima di tutto perché
l‘uomo è ordinato a Dio come a un fine che supera la capacità
della ragione, secondo il detto di Isaia [64, 3]: «Occhio non vide,
eccetto te, o Dio, che cosa hai preparato per coloro che ti amano».
Ora, è necessario che gli uomini conoscano in precedenza questo loro
fine, perché vi indirizzino le loro intenzioni e le loro azioni. E
così per la salvezza dell‘uomo fu necessario che mediante la
divina rivelazione gli fossero fatte conoscere cose superiori alla
ragione umana. Anzi, anche su ciò che intorno a Dio l‘uomo può
indagare con la ragione fu necessario che egli fosse ammaestrato
dalla rivelazione divina, poiché una conoscenza razionale di Dio non
sarebbe stata accessibile se non a pochi, dopo lungo tempo e non
senza errori; eppure dalla conoscenza di tali verità dipende tutta
la salvezza dell‘uomo, che è riposta in Dio. Quindi, per
provvedere alla salvezza degli uomini in modo più conveniente e più
certo, fu necessario che sulle realtà divine essi fossero istruiti
per divina rivelazione. Di qui la necessità, oltre alle discipline
filosofiche oggetto dell‘indagine razionale, di una dottrina avuta
per divina rivelazione.
Analisi
dei dubbi:
1)È
vero che l‘uomo non deve scrutare col semplice lume della ragione
cose superiori alla sua intelligenza, ma se Dio gliele rivela deve
accoglierle con fede. Infatti nel medesimo punto della Scrittura si
aggiunge: «Ti è stato mostrato più di quanto comprenda
un‘intelligenza umana». E precisamente in ciò consiste la
dottrina sacra.
2)La
diversità di principi o di punti di vista causa la diversità delle
scienze. Una stessa conclusione scientifica può dimostrarla infatti
sia un astronomo che un fisico: p. es. la rotondità della terra; ma
l‘astronomo parte da criteri matematici, cioè fa astrazione dalle
qualità della materia, mentre il fisico la dimostra tenendo conto
della concretezza della materia. Quindi nulla impedisce che degli
oggetti di cui tratta la filosofia con la luce della ragione naturale
tratti anche un‘altra scienza che proceda alla luce della
rivelazione. E così la teologia che fa parte della dottrina sacra
differisce secondo il genere dalla teologia che rientra nelle
discipline filosofiche.
Tommaso
D'Aquino,Summa theologiae
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