di Lorenzo
Banducci
Sfogliando “la Stampa” di oggi mi sono imbattuto in
una notizia interessante che volevo condividere con voi.
L’ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton in un
convegno a porte chiuse promosso a Londra dalla sua fondazione Global Progress e da Policy Network di Tony Blair ha tenuto
una lezione ad alcuni dei trenta-quarantenni più promettenti della sinistra
europea.
La lezione è culminata con un aneddoto che mi ha
fatto molto riflettere.
Per tornare
ad avere credibilità le forze politiche non possono avere soltanto un approccio
verticale, tipico delle strutture di partito di sinistra, ma sviluppare un
rapporto orizzontale con i movimenti che non sono politici ma fanno politica e
sono attivi nella società su problemi specifici (dalla tutela del quartiere
alla vita dei giovani nelle città) e o più generali (ambiente, donne e
minoranze).
Per Clinton diventa dunque necessario non costruire
alleanze fra i partiti e la società civile (rappresentata da associazioni o
Ong), ma costruire una nuova politica, per rendere la società più civile.
Clinton ha poi raccontato, per farsi capire meglio,
la storia del tunnel di Briton, nella periferia di Londra, un vecchio
sottopassaggio abbandonato, nel quale il proliferare dei piccioni e dei loro
escrementi ha fatto ammalare i ragazzini che erano costretti a passarci. Davanti
all’indifferenza del Consiglio comunale, del problema si è fatto carico un
movimento spontaneo dei cittadini, spalleggiato da una associazione e alla fine
anche da partito laburista che è riuscito a risolvere la questione. Da questo
fatto tanti di quei cittadini si sono poi iscritti al Labour.
In questa lezione Bill Clinton ha senza dubbio
parlato anche al PD che in questi anni ha fin troppe volte scelto o di
accodarsi ai movimenti (come nel caso del referendum sull’ acqua) o di
rapportarsi in modo verticistico con le associazioni, senza avere una linea
univoca.
Quando però il centro-sinistra è stato in grado di
porsi in un rapporto orizzontale con la società civile sono pervenute le
vittorie più belle e più importanti (si pensi ad esempio a Pisapia a Milano).
Il ruolo delle associazioni di cittadini, in questo
grave momento di crisi per la politica, sta sempre più diventando fondamentale
nel nostro Paese. Sono diventate nuove forme di rappresentanza da parte di
gruppi di persone o di interi territori, si sono trasformate in un bacino incredibile
per raccogliere i giovani interessati ad un impegno nella società ma schifati
dalla politica e si sono spesso e volentieri sostituite ai sistemi assistenziali
che lo Stato non è in grado di garantire. Se il Partito Democratico avrà la
forza di porsi in un rapporto corretto con queste forze sociali a guadagnarci
sarà tutta la politica e la sua immagine deturpata in questi anni. Non è vero
infatti che le persone siano indifferenti ai problemi italici. Sono deluse da
un sistema che non dà più loro alcuna possibilità di vedersi rappresentati
dalle attuali forze politiche.
Per vincere dunque il diffuso sentimento dell’ “antipolitica”
sarà necessario per i partiti di riappropriarsi di un legame privilegiato con i
cittadini. Un legame serio, trasparente e volto al servizio alla società. E’ un
sentimento troppo intriso di utopia? Bè non sarà questo a fermare la mia/nostra
speranza.
(Lorenzo
Banducci)
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