di Anna Rosaria Gioeni
www.dimensionesperanza.it
Se da una parte non si può non tener conto del gran numero di coppie con problemi di infertilità, dall’altra non si può assistere al clima da far-west in merito agli eccessi nell’applicazione di tecniche sempre più avanzate. E’ tutto giusto il dominio dei processi di procreazione?
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Se da una parte non si può non tener conto del gran numero di coppie con problemi di infertilità, dall’altra non si può assistere al clima da far-west in merito agli eccessi nell’applicazione di tecniche sempre più avanzate. E’ tutto giusto il dominio dei processi di procreazione?
Basta osservare la realtà in cui viviamo per comprendere che il
nascere non è più considerato solo un evento biologico naturale, ma spesso è in
balia di un progetto antropotecnico che mira al dominio dei processi di
procreazione. L’esaltazione della tecnica e l’errore di mettere al primo posto
la soddisfazione di un’esigenza, di una richiesta, senza tener conto
dell’eticità dei mezzi utilizzati, sta provocando fenomeni e conseguenze che
meritano attenzione e una chiara valutazione.
Nel dipanarsi della storia tante sono state le questioni
riguardanti la vita nascente: la sterilità come colpa imputata esclusivamente
alla donna, il riconoscimento dei figli della colpa, l’infanticidio per
coprire situazioni scabrose o non accettate dalla società del tempo, l’alta
percentuale di mortalità infantile e di donne durante il parto. Le grandi
scoperte della scienza hanno dato risposte valide a molti problemi e la
sensibilità e l’attenzione della società, nei riguardi della difesa dei diritti
dei più piccoli e delle donne, sono ormai una conquista non solo nella società
occidentale.
Per quanto riguarda le tecniche scoperte e utilizzate per
sconfiggere il dramma della sterilità, però, gli interrogativi si moltiplicano
in modo esponenziale. E’ difficile stimare la percentuale di coppie infertili
nel mondo. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, il 10-20% delle
coppie ha problemi di infertilità o sterilità. Una percentuale così alta non
può passare inosservata e necessita urgentemente di soluzioni. La medicina ha
compiuto enormi progressi nella conoscenza dei meccanismi della fertilità,
delle caratteristiche e della formazione dell’embrione.
La scienza genetica, con l'identificazione del genoma umano, ha
dato un contributo eccellente, dimostrando l'unicità e l'irripetibilità
dell'essere umano; allo stesso tempo, l'applicazione di alcune tecniche ha
determinato una cosificazione della vita umana, permettendo la
coesistenza di un soggetto produttore e un oggetto prodotto.
«Uno dei più gravi rischi, ai quali è esposta questa nostra
epoca, è infatti il divorzio tra scienza e morale, tra le possibilità offerte
da una tecnologia proiettata verso traguardi sempre più stupefacenti e le norme
etiche emergenti da una natura sempre più trascurata. E necessario che tutte le
persone responsabili siano concordi nel riaffermare la priorità dell'etica
sulla tecnica, il primato della persona sulle cose, la superiorità dello
spirito sulla materia» (Giovanni Paolo II, Ai partecipanti al Convegno del
"Movimento perla vita", 3 dicembre 1982).
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